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Lavoro parasubordinato: requisiti e domanda per il riscatto

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 31/07/2024 vai ai commenti

Previdenza

I lavoratori parasubordinati possono riscattare i periodi di lavoro svolti in collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.) antecedentemente all’istituzione della Gestione separata, avvenuta nel gennaio 1996. Questa possibilità offre una via per colmare i vuoti contributivi e assicurarsi una pensione più robusta. Ecco come funziona il processo di riscatto, i requisiti necessari e le modalità di pagamento.

Requisiti per il riscatto

Per poter riscattare i periodi di lavoro parasubordinato, è necessario soddisfare alcuni requisiti specifici:

  • Documentazione con data certa: Il rapporto di collaborazione deve essere provato da documenti con data certa, come contratti, dichiarazioni dei redditi e altre attestazioni redatte all’epoca dello svolgimento dell’attività lavorativa.
  • Copertura contributiva: È possibile riscattare fino a un massimo di cinque anni, a condizione che per tali periodi non risulti alcuna forma di copertura contributiva.
  • Costi a carico del richiedente: L’onere di riscatto è interamente a carico del lavoratore che ne fa richiesta.

Come presentare la domanda

La domanda di riscatto può essere presentata all’Inps in qualsiasi momento utilizzando il modulo di ‘Domanda di autorizzazione alla prosecuzione volontaria’. Il modulo è disponibile presso tutti gli uffici Inps e sul sito ufficiale www.inps.it, nella sezione Moduli, area Aziende e Contributi. Alla domanda è necessario allegare documenti con data certa che attestino l’esistenza del rapporto di collaborazione, la sua durata e i compensi percepiti. Inoltre, può essere accettata una dichiarazione resa ‘ora per allora’ solo se rilasciata da pubbliche amministrazioni e firmata da un funzionario responsabile.

Calcolo e pagamento del riscatto

L’importo da pagare per il riscatto è calcolato dall’Inps sulla base dei compensi percepiti nei periodi oggetto del riscatto, rivalutati applicando la variazione dell’indice Istat. Una volta completato il calcolo, l’Inps invia al domicilio del richiedente un bollettino di conto corrente postale e la comunicazione della somma da pagare, che deve essere versata entro 60 giorni. Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione oppure rateizzato per un massimo di cinque anni, con 60 rate mensili di importo uguale. Se non è possibile dimostrare l’ammontare dei compensi percepiti, l’importo viene calcolato in base al reddito minimo stabilito per i commercianti.

Cosa succede in caso di mancato pagamento o pagamento tardivo

Il mancato pagamento entro i termini assegnati comporta la rinuncia alla domanda di riscatto e la sua decadenza. Tuttavia, il pagamento tardivo può essere considerato, a richiesta del lavoratore, come una nuova domanda di riscatto, riaprendo così la possibilità di colmare i vuoti contributivi.