Iscriviti alla newsletter

Neuroscienze: Il fenomeno del Sonno Locale...meglio "dormirci sù"

Isabella La Pumadi
Isabella La Puma
Pubblicato il: 20/11/2024 vai ai commenti

Studi e analisi

Quante volte ci hanno consigliato, prima di prendere una decisione importante: “dormici su”!

Ebbene adesso questo saggio adagio trova riscontro nella ricerca scientifica, precisamente in uno studio pubblicato sulla rivista dell'Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti e condotto in Italia, dalla Scuola Imt di Lucca in collaborazione l'Università di Firenze

L'esaurimento metabolico all'interno di alcune aree cerebrali influisce effettivamente sui nostri processi decisionali", osserva Pietro Pietrini direttore del Molecular Mind Lab della Scuola Imt.

"Nel complesso - aggiunge - questi risultati hanno importanti implicazioni per molteplici situazioni della vita quotidiana, tra cui le transazioni economiche e gli accordi legali, poiché dimostrano che quando il cervello è 'stanco' possiamo fare scelte che vanno anche contro i nostri interessi".

I benefici del sonno e del riposo sono riconosciuti ed esperibili ma in che modo? I ricercatori italiani hanno provato a formulare un’ipotesi basata sulle neuroscienze . Il punto di partenza è stato il fenomeno chiamato “sonno locale”, che si verifica quando alcune aree cerebrali in un individuo sveglio iniziano a mostrare sull'elettroencefalogramma l'attività neurale tipica del sonno, ossia le onde delta. "La nostra ipotesi di partenza era che il sonno locale fosse la manifestazione neuronale del fenomeno dell'esaurimento", osserva Erica Ordali, prima autrice dello studio.

Per verificarla i ricercatori hanno sottoposto un gruppo di 44 volontari ad alcuni compiti di fatica della durata di un'ora e subito dopo, quindi in condizioni di affaticamento mentale, i volontari hanno dovuto eseguire giochi che richiedevano diversi gradi di aggressività e cooperazione mentre erano sottoposti all'elettroencefalogramma. È emerso così che nel cervello degli individui più affaticati alcune aree della corteccia frontale mostravano le onde tipiche del sonno. "Il nostro studio - osserva Ordali -dimostra che la stanchezza mentale ha un effetto misurabile sul comportamento e che, quando si manifesta un certo grado di stanchezza, le persone sono più propense a comportarsi in modo ostile". 

Finora era noto che l'affaticamento mentale prolungato può logorare la capacità di autocontrollo, lasciando spazio a comportamenti aggressivi, ma ciò si attribuiva al fenomeno psicologico chiamato 'esaurimento dell'ego', teorizzato fin dall'inizio degli anni 2000. Questi risultati però forniscono una base scientifica ad un funzionamento antropologico che tutti conosciamo e che abbiamo sperimentato nella vita.