Atto Aziendale dell’AST di Ascoli Piceno: il NurSind esprime perplessità e critiche
Ascoli Piceno, 2° febbraio 2025 – Dopo alcuni giorni di attenta analisi, il Nursind, sindacato delle professioni infermierisriche, ha finalmente espresso il proprio parere sull’Atto Aziendale presentato dalla Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria Territoriale (AST) di Ascoli Piceno. Il documento, che dovrebbe delineare il futuro dell’assistenza sanitaria nel territorio, è stato giudicato con scetticismo dal sindacato, che lo ha definito “un frutto dalla buccia spessa ma con poca polpa”.
Annunci ambiziosi, ma poca concretezza
L’Atto Aziendale promette un potenziamento dei servizi territoriali e una riqualificazione dell’integrazione tra servizi sanitari e sociali, in linea con il nuovo impianto del SSR (Servizio Sanitario Regionale) delle Marche. Tuttavia, secondo il Nursind, queste intenzioni rimangono vaghe e prive di dettagli operativi. “Non si capisce come verranno concretizzate queste proposte”, ha dichiarato il segretario provinciale del Nursind, Maurizio Pelosi. “Mancano informazioni chiare sulle modalità organizzative, sulle risorse economiche e sul personale necessario per realizzare questi obiettivi”.
In particolare, il sindacato critica la mancanza di dettagli su strutture chiave come le Case della Comunità, gli Ospedali della Comunità, le Centrali Operative Territoriali e le Unità di Continuità Assistenziale. “Si tratta di una generica esposizione da manuale, senza alcun approfondimento su come queste realtà funzioneranno nella pratica”, ha aggiunto Pelosi.
Soppressioni e riorganizzazioni: scelte controverse
Tra le decisioni più discusse vi è la soppressione di alcune Unità Operative Complesse (UOC) e del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche. Quest’ultima scelta, in particolare, è stata definita “contraria alle norme regionali”, che prevedono invece la presenza di un dipartimento dedicato in ogni AST. “Ci auguriamo che queste soppressioni non rappresentino una penalizzazione per il territorio, ma siano il risultato di un’analisi oggettiva dei bisogni”, ha commentato il sindacato.
Sul fronte della riorganizzazione, il Nursind ha espresso qualche perplessità anche riguardo al nuovo Dipartimento Orto-Neuro-Motorio-Riabilitativo. Sebbene l’idea possa apparire interessante, le informazioni fornite non sono sufficienti a chiarirne la mission e la progettualità.
Aumento degli incarichi dirigenziali: “Generali senza esercito”
Un altro punto critico sollevato dal Nursind è l’aumento degli incarichi dirigenziali di vertice. Le Strutture Complesse sanitarie sono passate da 50 a 67, mentre le Strutture Semplici Dipartimentali sono aumentate da 15 a 16. “Sembra che vengano creati generali senza esercito”, ha ironizzato Pelosi. “Si moltiplicano i ruoli dirigenziali, ma non è chiaro come verranno supportati operativamente e con quali risorse”.
Malessere tra gli operatori sanitari
Il sindacato ha inoltre sottolineato il diffuso malessere tra gli operatori sanitari, definiti “la vera colonna portante della sanità picena”. Secondo il Nursind, il personale lamenta un clima di delusione e disorientamento, aggravato da liste d’attesa interminabili, carichi di lavoro opprimenti e un costante esodo verso il privato o l’estero. “La Direzione Generale uscente ha sempre usato la comunicazione come strumento di persuasione, ma la realtà è ben diversa”, ha affermato Pelosi, citando il recente pronunciamento del Consiglio di Stato a favore del Nursind sul tema della trasparenza, a conferma delle criticità sistemiche.
Tempi stretti e mancanza di coinvolgimento
Infine, il sindacato ha criticato la rapidità con cui l’Atto Aziendale è stato adottato, passando dalla presentazione all’ufficializzazione tramite determina in tempi ristretti. “Un atto così importante avrebbe richiesto un coinvolgimento più ampio di tutti gli stakeholder, sia interni che esterni”, ha dichiarato Pelosi. “Invece, la montagna ha partorito un topolino malfermo sulle proprie gambe”.
Conclusioni
In sintesi, il Nursind ha espresso forti riserve sull’Atto Aziendale dell’AST di Ascoli Piceno, giudicandolo poco chiaro e insufficientemente dettagliato. Il sindacato chiede maggiore trasparenza e un coinvolgimento più ampio nella definizione delle politiche sanitarie, affinché il territorio possa contare su un sistema sanitario solido ed efficiente.