Milleproroghe. Stanziati 143,5 Milioni di euro per prestazioni aggiuntive: flat tax al 15 per cento
Roma – Il Governo ha dato il via libera a un incremento della spesa per le prestazioni aggiuntive dei medici e del personale sanitario nel 2025, stanziando complessivamente 143,5 milioni di euro. Questa misura si inserisce in un contesto di emergenza cronica nel settore sanitario, aggravato dalla carenza di personale e dall'aumento delle liste d’attesa, e mira a garantire un servizio più efficiente ai cittadini.
Il Dettaglio delle Risorse Stanziate
L’intervento consentirà alle Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano di incrementare la spesa per le prestazioni aggiuntive del personale sanitario, attingendo ai fondi già previsti per il fabbisogno sanitario nazionale. Nello specifico, 101,88 milioni di euro saranno destinati ai dirigenti medici, mentre 41,61 milioni di euro andranno al personale sanitario del comparto.
Inoltre, per incentivare la disponibilità del personale ad effettuare turni extra, i compensi erogati per le prestazioni aggiuntive saranno soggetti a un’imposta sostitutiva agevolata del 15% sull’Irpef e sulle addizionali regionali e comunali.
Copertura Finanziaria e Impatto sui Conti Pubblici
Le risorse necessarie per l'attuazione del provvedimento, stimate in 31,4 milioni di euro per il 2025 e 3 milioni per il 2026, saranno coperte attraverso il bilancio del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Per garantire l’equilibrio dei conti pubblici, il governo ha previsto una riduzione equivalente del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari imprevisti.
Un Tentativo di Rispondere all’Emergenza Sanitaria
L’iniziativa del Governo si inserisce in un quadro di interventi per fronteggiare le difficoltà del Servizio Sanitario Nazionale, che negli ultimi anni ha sofferto una pesante carenza di personale, con un impatto diretto sull’accesso alle cure. L’aumento delle liste d’attesa ha infatti rappresentato una delle maggiori criticità del sistema sanitario, con tempi che in molti casi superano i limiti previsti per visite ed esami diagnostici.
Se da un lato lo stanziamento di risorse per le prestazioni aggiuntive rappresenta una soluzione immediata, dall’altro resta il nodo del potenziamento strutturale del personale sanitario. I sindacati del settore continuano infatti a chiedere nuove assunzioni e contratti stabili, sottolineando che l'attuale modello basato su straordinari e prestazioni aggiuntive rischia di non essere sostenibile nel lungo periodo.