Gli infermieri di NurSind denunciano: auto obsolete, assistenza a rischio
Auto vecchie, spesso ferme in officina, con centinaia di migliaia di chilometri all'attivo. Il sindacato degli infermieri NurSind Romagna lancia l'allarme: le vetture destinate all'assistenza domiciliare nel territorio forlivese sono inadeguate e mettono a rischio sia il servizio ai pazienti sia la sicurezza degli operatori.
Attualmente, tra Forlì, Forlimpopoli e le vallate, il personale infermieristico dispone di circa 40 veicoli, ma almeno 10 di questi sono ormai obsoleti. "Alcuni mezzi risalgono a oltre vent'anni fa e hanno superato i 200mila chilometri", spiega Massimo Perini, segretario di NurSind Forlì. "Quando nel 1995 lavoravo nell'assistenza domiciliare, avevamo la prima serie di Fiat Panda. Alcune di quelle stesse auto sono ancora in servizio oggi".
Le conseguenze di questa situazione sono pesanti. Secondo NurSind, i continui guasti e le frequenti manutenzioni riducono la disponibilità delle auto, compromettendo l'organizzazione dell'assistenza domiciliare. "Spesso tre o quattro vetture sono contemporaneamente in officina, con ripercussioni sull'efficienza dell'attività sanitaria e sulle tempistiche delle visite ai pazienti", denuncia Perini.
Oltre ai disagi operativi, c'è anche il problema della sicurezza. "Le auto moderne sono dotate di sistemi per la tutela del conducente, come la frenata automatica d'emergenza, il Bluetooth per rispondere alle chiamate, il controllo elettronico della stabilità", sottolinea il sindacalista. "Gli infermieri percorrono ogni giorno decine di chilometri per raggiungere i pazienti e dovrebbero poter contare su veicoli adeguati e sicuri".
Un altro aspetto da non sottovalutare è il costo della manutenzione. "Continuare a riparare vecchie auto incide pesantemente sulle spese dell'Ausl Romagna. Un investimento su nuovi mezzi garantirebbe risparmi nel lungo periodo", afferma Perini.
NurSind ha già inviato diffide all'Ausl Romagna, sollecitando un intervento urgente. "L'azienda ha dichiarato di voler migliorare la situazione anche grazie ai fondi del Pnrr. Qualcosa è stato fatto, ma non abbastanza".
Le richieste del sindacato sono chiare: rinnovare e incrementare il parco auto per garantire la continuità assistenziale e la sicurezza sul lavoro. "Questa operazione è fondamentale non solo per migliorare il servizio attuale, ma anche in vista di un potenziamento della medicina territoriale e dell'introduzione della figura dell'infermiere di famiglia", conclude Perini.
Il messaggio agli enti competenti è inequivocabile: senza mezzi efficienti, garantire un'assistenza domiciliare adeguata diventa sempre più difficile.