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Pescia: Intrusione di un estraneo in ospedale, fuma una sigaretta in cucina

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 21/03/2025

Comunicati StampaNurSind dal territorioToscana

NurSind lancia l’allarme: “Serve maggiore protezione per il personale sanitario. I fondi del PNRR siano utilizzati anche per la sicurezza”.

Pistoia, 21 marzo 2025 – Un episodio inquietante ha riacceso i riflettori sulla sicurezza negli ospedali toscani, in particolare al presidio Santi Cosma e Damiano di Pescia. Nei giorni scorsi, un individuo, dopo aver creato disordine al pronto soccorso, è riuscito a introdursi nei reparti di chirurgia d’urgenza attraverso le uscite di emergenza. L’uomo, in evidente stato di alterazione, è stato sorpreso da un’operatrice mentre fumava una sigaretta nella cucina del reparto.

Grazie al sangue freddo dell’operatrice, l’intruso è stato convinto a lasciare il reparto attraverso la porta principale, che era però chiusa dall’esterno. Una volta fuori, è stato preso in carico dal personale di guardia. L’episodio, tuttavia, ha riportato alla luce una problematica già nota: la sicurezza del personale sanitario, spesso lasciato solo a gestire situazioni di potenziale pericolo.

L’allarme di NurSind
Rosa Scelta, segretaria di NurSind Pistoia, ha espresso forte preoccupazione per l’accaduto. “La questione sicurezza è un tema che ci sta molto a cuore e che abbiamo sollevato più volte. Purtroppo, è evidente che il problema è ben lontano dall’essere risolto”, ha dichiarato. Scelta ha sottolineato come, a causa delle croniche carenze di organico, molti operatori si trovino a lavorare “in solitaria”, esponendosi a rischi significativi.

“È necessario che la direzione del presidio e l’Azienda Usl Toscana Centro intervengano con urgenza per garantire una maggiore sicurezza al personale”, ha aggiunto la segretaria. “I lavori di ristrutturazione e ammodernamento dell’ospedale di Pescia, finanziati dal PNRR, devono includere anche interventi concreti per la messa in sicurezza dei reparti e di chi vi lavora”.

Un problema strutturale
Quello di Pescia non è un caso isolato. Negli ultimi anni, numerose segnalazioni hanno evidenziato situazioni di vulnerabilità in diverse strutture sanitarie della regione. Infermieri e operatori sanitari denunciano condizioni di lavoro spesso al limite, con turni massacranti e la mancanza di misure adeguate per fronteggiare situazioni di emergenza o di aggressione.

“Riceviamo continue segnalazioni da parte di operatori seriamente preoccupati per la propria incolumità”, ha spiegato Scelta. “È arrivato il momento che l’azienda si assuma le proprie responsabilità e metta in atto tutte le iniziative necessarie per proteggere chi lavora in prima linea”.

La speranza nei fondi del PNRR
I finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresentano un’opportunità unica per migliorare non solo le infrastrutture ospedaliere, ma anche le condizioni di lavoro del personale sanitario. Secondo NurSind, è fondamentale che una parte di questi fondi venga destinata alla sicurezza, con l’installazione di sistemi di controllo accessi, l’implementazione di dispositivi di allarme e la formazione specifica per il personale.

“Non possiamo più permetterci di ignorare questo problema”, ha concluso Scelta. “La sicurezza degli operatori sanitari è una priorità che non può essere rimandata. Speriamo che questo episodio serva da monito per avviare finalmente un cambiamento concreto”.

Intanto, l’episodio di Pescia resta un campanello d’allarme per tutte le strutture sanitarie della regione, chiamate a garantire non solo la salute dei pazienti, ma anche la sicurezza di chi ogni giorno lavora per curarli.