Allarme pensioni, studio C&P: errori nel 64 per cento dei calcoli. Il caso di un medico risarcito
Roma, 7 aprile 2025 – Mentre il dibattito sulla prossima riforma del sistema previdenziale è sempre più acceso, emerge un dato che fa riflettere: il 64% delle pensioni presenta errori di calcolo. A rivelarlo è uno studio condotto dal network legale Consulcesi & Partners, in collaborazione con i propri partner previdenziali, attraverso l’analisi di centinaia di posizioni contributive. In moltissimi casi, gli importi liquidati risultano inferiori rispetto a quanto effettivamente spettante.
Un esempio concreto riguarda il recente caso di un medico supportato dal team C&P, che ha ottenuto una rivalutazione dell’assegno pensionistico pari a oltre 600 euro annui rispetto a quanto inizialmente liquidato dall’Enpam, l’ente previdenziale di categoria. “Un risultato che evidenzia l'importanza, per ogni contribuente, di verificare la correttezza della propria pensione, soprattutto alla luce della frequente presenza di errori che solo un'analisi tecnica specializzata può far emergere”.
Per rispondere a questa emergenza silenziosa, Consulcesi & Partners ha attivato un servizio completo di assistenza previdenziale e legale, pensato per accompagnare i cittadini nella tutela dei propri diritti. Il percorso inizia con la redazione di una perizia contabile, elaborata da un esperto previdenziale. La perizia ha due finalità principali: da un lato, il ricalcolo della pensione per accertare la correttezza degli importi percepiti; dall’altro, l’analisi della soluzione pensionistica più vantaggiosa per chi è ancora in attività, al fine di compiere scelte consapevoli e orientate al miglior esito possibile.
Una volta ottenuta la perizia, è possibile valutare eventuali azioni da intraprendere. In presenza di errori, si può procedere con un’istanza in autotutela da inviare all’ente previdenziale competente o, nei casi più complessi, con un ricorso giudiziale, per ottenere la corretta liquidazione dell’importo spettante. Per chi invece si trova ancora lontano dal pensionamento, la consulenza consente di esaminare la convenienza di strumenti come il riscatto di laurea, la ricongiunzione o totalizzazione dei contributi o l’uscita anticipata dal lavoro.