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Infermieri sotto pressione: uno studio rivela il legame tra attività fisica e capacità lavorativa

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 09/06/2025

Professione e lavoroStudi e analisi

 

Un’indagine condotta all’Università di Scienze Mediche di Isfahan evidenzia come lo stile di vita attivo migliori la performance e il benessere sul lavoro

Turni stressanti, carichi mentali elevati, sforzi fisici continui: è la quotidianità di molti infermieri. Ma quanto incide davvero tutto questo sulla loro capacità di lavorare in modo efficace? E soprattutto, si può fare qualcosa per migliorare la situazione? Uno studio recente realizzato presso un ospedale affiliato all’Università di Scienze Mediche di Isfahan (Iran) ha provato a rispondere a queste domande, mettendo in relazione due variabili chiave: livello di attività fisica e capacità lavorativa.

La ricerca, durata sei mesi, ha coinvolto inizialmente 100 infermieri per una valutazione soggettiva tramite questionario IPAQ (International Physical Activity Questionnaire), e successivamente 40 di loro sono stati monitorati anche oggettivamente attraverso il braccialetto smart Xiaomi Mi Band 5. L’obiettivo: verificare se chi si muove di più, lavora anche meglio.

I dati parlano chiaro: il 7% degli infermieri presentava una capacità lavorativa scarsa, il 45% media, il 32% buona e solo il 16% eccellente. Per quanto riguarda l’attività fisica, il 31% aveva uno stile di vita sedentario, il 42% era moderatamente attivo, mentre il 27% svolgeva attività intensa. Nella valutazione oggettiva, oltre la metà degli infermieri ha registrato un livello di attività fisica superiore alla soglia considerata ottimale (PA > 100).

Interessante notare che i reparti più dinamici, come il pronto soccorso, hanno fatto registrare i livelli più alti di attività fisica. E soprattutto, lo studio ha evidenziato una correlazione positiva e significativa tra il livello di attività fisica e la capacità lavorativa, sia nelle valutazioni soggettive che in quelle oggettive.

Cosa significa tutto questo?
Che muoversi di più può tradursi in una migliore resa sul lavoro, maggiore energia, e forse anche in una più alta resistenza allo stress. Secondo gli autori dello studio, questi risultati dovrebbero essere tenuti in considerazione nella progettazione di interventi mirati a migliorare la salute e le performance degli infermieri, a partire da programmi di promozione dell’attività fisica all’interno degli ospedali.

Un infermiere in forma è un infermiere più forte, non solo nel corpo, ma anche nella capacità di affrontare le sfide quotidiane della professione.

 

da: Rastimehr M, Mazloumi A, Chalak MH. Subjective and objective evaluation of physical activity level and its relationship with work ability of nurses in different hospital departments. Med Lav [Internet]. [cited 2025 Jun. 9];:15978.