GOM Reggio Calabria, NurSind denuncia: Mobilità farsa, sei candidati per sei posti
La procedura per collaboratori amministrativi sarebbe avvenuta in assenza di trasparenza e pubblicità. Il sindacato: “Una grave lesione dei diritti dei lavoratori”.
Reggio Calabria – Il NurSind Reggio Calabria lancia una formale contestazione contro la procedura di mobilità per 6 Collaboratori Amministrativi avviata dal Grande Ospedale Metropolitano “Bianchi Melacrino Morelli”, ritenendola gravemente viziata e in violazione delle normative vigenti sulla pubblicità e trasparenza degli atti amministrativi.
La denuncia è contenuta in una nota ufficiale inviata alla Direzione del GOM, al Commissario ad Acta On. Roberto Occhiuto e al Dirigente Generale del Dipartimento Salute e Welfare della Regione Calabria, dr. Tommaso Calabrò.
“La scrivente Organizzazione Sindacale, con la presente nota formale e determinata, intende esprimere ferma e profonda contestazione in merito alla procedura di mobilità indetta dal G.O.M. di Reggio Calabria per n. 6 posti di Collaboratore Amministrativo – Area dei Professionisti della Salute e dei Funzionari, a seguito della palese violazione delle norme di trasparenza e pubblicità previste dalla normativa vigente”.
Lo afferma il Segretario Territoriale NurSind, dr. Vincenzo Marrari.
Secondo quanto riportato dal sindacato, la procedura non è stata pubblicata né sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria (BURC) né sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – IV Serie Speciale “Concorsi ed Esami”, in aperta violazione di quanto previsto dal D.lgs. 165/2001 e dai principi di trasparenza e imparzialità che regolano le assunzioni nel pubblico impiego.
“Tale omissione – scrive Marrari – lede gravemente i diritti di centinaia di lavoratori potenzialmente interessati, ai quali è stato di fatto impedito di partecipare, rendendo la procedura viziata sin dalla sua origine e pertanto illegittima”.
Particolarmente sospetto il dato secondo cui i candidati ammessi coincidono esattamente con il numero di posti disponibili: sei ammessi per sei posti, senza possibilità di concorrenza o selezione reale.
NurSind: “La legalità non è una formalità”
Il NurSind ha chiesto l’immediata revoca in autotutela della delibera n. 669 del 10/06/2025, e ha diffidato l’Amministrazione dal proseguire con l’iter. Il sindacato ha inoltre annunciato che, in assenza di risposte, procederà a segnalare il caso alle autorità giudiziarie e ispettive competenti.
“La legalità non può essere una formalità, ma una condizione imprescindibile. Se non si interviene subito, sarà inevitabile attivare tutti gli strumenti di tutela disponibili”, conclude Marrari.
La vicenda rischia di aprire un nuovo fronte di tensione tra le organizzazioni sindacali e le direzioni sanitarie su un tema tanto delicato quanto cruciale: l’accesso equo e trasparente ai ruoli nella sanità pubblica.