Tumori e lavoro: una donna su sei costretta a lasciare dopo la diagnosi
Tumori: il 16% delle donne abbandona il lavoro dopo la diagnosi, la tossicità finanziaria pesa per 1.800 euro all’anno a paziente
Un recente report dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) presentato anche al XXVII Congresso Nazionale AIOM, in svolgimento a Roma, il documento accende un faro sulla difficile realtà economica che accompagna la diagnosi di tumore in Italia. Il documento evidenzia come il 16% delle donne con tumore abbandoni il lavoro dopo la diagnosi, un dato che descrive una doppia emergenza, fatta non solo di fragilità sanitaria ma anche di impatto socioeconomico significativo.
L’indagine mette in luce la cosiddetta “tossicità finanziaria”, ovvero la spesa media sostenuta dai pazienti oncologici di circa 1.800 euro all’anno, non coperta dal servizio sanitario. Questi costi riguardano principalmente esami medici, visite specialistiche, farmaci integrativi e i trasporti necessari per raggiungere i centri di cura.
Francesco Perrone, presidente AIOM, ha sottolineato:
“Abbiamo già dimostrato che i problemi di natura economica determinano una riduzione della sopravvivenza, con un rischio di morte più alto del 20%, anche in un servizio sanitario universalisticocome il nostro. In Italia, ogni paziente oncologico è costretto a spendere oltre 1.800 euro all’anno di tasca propria per spese che vanno dal costo dei mezzi di trasporto e di farmaci supplementari o integratori, alle visite specialistiche successive alla diagnosi.”
Perrone ha aggiunto inoltre:
“La tossicità finanziaria dovrebbe essere inclusa tra gli indicatori monitorati nel Programma Nazionale Esiti, perché è conseguenza della qualità ed efficienza della presa in carico da parte del servizio sanitario nazionale.”
Oltre all’aspetto economico, il report AIOM pone l’accento sulla qualità di vita e sulla tossicità dei trattamenti oncologici. Un monitoraggio più attento e diretto dei sintomi e degli effetti collaterali da parte dei pazienti, attraverso strumenti come i PRO-CTCAE (Patient Reported Outcomes – Common Terminology Criteria for Adverse Event), può contribuire a migliorare la gestione clinica.
Francesco Perrone evidenzia anche l’importanza di questi strumenti:
“Nell’ambito della pratica clinica, i PRO-CTCAE permettono ai pazienti di segnalare con precisionegli effetti collaterali delle terapie, superando la sottostima spesso presente nei medici. Questi questionari, seppur ancora poco utilizzati, rappresentano un importante passo avanti verso una pratica oncologica più attenta alla qualità della vita.”
Il peso economico e lavorativo della malattia oncologica, evidenziato dal rapporto AIOM, richiama con forza la necessità di interventi integrati sul piano sanitario e sociale, per limitare le disuguaglianze e sostenere concretamente i malati e le loro famiglie nel percorso di cura e reinserimento.
Andrea Tirotto
Andrea Trotto
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