Carenza, burnout e zero attrattività: il Rapporto OASI fotografa la crisi degli infermieri
Il 26° Rapporto dell’Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario Italiano (OASI), presentato ufficialmente il 3 dicembre dal Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale (Cergas) della SDA Bocconi School of Management a Milano, presso l'Aula Magna dell'Università Bocconi, offre una fotografia dettagliata sul Servizio Sanitario Nazionale.
In questa edizione i ricercatori hanno però dedicato ampio spazio all'analisi della professione infermieristica in Italia, evidenziando la sua centralità per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e le sfide profonde che deve affrontare per attrarre e trattenere il personale.
I numeri della professione
Nonostante un aumento del personale infermieristico del 7,8% tra il 2019 e il 2023, con 289.545 unità, la carenza rimane grave. L’Italia con 6,5 infermieri ogni 1.000 abitanti è sotto la media europea (8,4) e mostra un rapporto infermieri-medici molto basso (1,3 contro 2,6-2,9 di altri Paesi). Sorprende la difficoltà ad attrarre studenti nei corsi di laurea in Infermieristica, a fronte di un sistema con un’elevata domanda e un’età media del personale in continuo aumento.
Priorità: rendere attrattiva la professione
Il Rapporto sottolinea come per migliorare attrattività e fidelizzazione degli infermieri sia necessario un intervento multilivello: a livello istituzionale servono politiche coordinate di reclutamento e formazione; a livello organizzativo, modelli flessibili di selezione e inserimento; sul piano professionale, valorizzazione della leadership infermieristica e opportunità di crescita. Tra le strategie più efficaci adottate da alcune aziende sanitarie per reclutare e trattenere infermieri, si segnalano iniziative innovative di promozione precoce della professione nelle scuole e università, procedure di selezione flessibili per facilitare l’inserimento dei neolaureati e programmi strutturati di onboarding con tutor e mentor dedicati.
Le ragioni del malumore tra i giovani
Dalle interviste ai neoassunti emergono numerose criticità: molti si sentono sopraffatti da carichi di lavoro elevati, scarsa autonomia, eccessive mansioni amministrative, con un impatto negativo sul benessere personale e professionale. L’insoddisfazione per l’organizzazione del lavoro, il limitato coinvolgimento decisionale e le poche opportunità di crescita sono fattori che minano la fidelizzazione.
Necessaria una riorganizzazione
Un ulteriore elemento di sfida riguarda l’ampliamento e la frammentazione dell’offerta di servizi territoriali prevista dal PNRR: Case della Comunità, Ospedali di Comunità e altri nuovi setting richiederanno una distribuzione strategica e flessibile del personale infermieristico, difficilmente raggiungibile senza un ripensamento organizzativo e professionale.
Le proposte
Le raccomandazioni finali del Rapporto OASI invitano a ridimensionare l’accesso a Medicina, investire sulle professioni sanitarie, definire percorsi di carriera chiari, potenziare il benessere dei lavoratori e adottare modelli organizzativi innovativi che valorizzino la flessibilità, la digitalizzazione e la collaborazione interprofessionale.
Per il futuro del SSN e la qualità dell’assistenza è cruciale aumentare l’attrattività della professione infermieristica, superando vecchie narrazioni e puntando su un robusto piano di sviluppo e innovazione che riconosca pienamente il ruolo strategico degli infermieri nel sistema sanitario italiano.
La FNOPI ha partecipato all’evento con la presenza del tesoriere Carmelo Gagliano
Andrea Tirotto
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