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Infermieri. Le scale per valutare la Complessità Assistenziale nel nuovo modello ospedaliero per intensità di cure

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 19/12/2018 vai ai commenti

Nursing

L’evoluzione dello stato di salute della popolazione che vira verso la cronicizzazione della malattia, complicata da svariate comorbidità, ha fatto sì che anche il vecchio concetto di ospedale venisse superato da un nuovo modello: organizzato per intensità di cure, laddove al centro si pone la persona e le sue necessità; quindi non i un ospedale organizzato per setting, ovvero suddiviso in reparti, ma secondo le esigenze di cura del paziente.

Questo vuol dire che di ogni paziente vanno valutate:

  • Criticità
  • Stabilità
  • Complessità assistenziale.

 

Parametri che vengono individuati attraverso l’uso di specifiche Scale, in modo da identificare criteri di passaggio, accesso ed esclusione per i diversi livelli di cura, individuando coloro che necessitano di cure ad alta, media e bassa intensità, favorendo l’allocazione nel setting più adeguato e i successivi trasferimenti in relazione al cambiamento delle condizioni del paziente.

  • L’Instabilità clinica è correlata all’alterazione dei parametri fisiologici (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, temperatura corporea, livello di coscienza, saturazione dell’Ossigeno) e permette di identificare il rischio di un rapido peggioramento clinico o di morte.
  1. Viene in genere valutata con gli Early warning scores. Raffigurata in figura la scala MEWS (MODIFIED EARLY WARNING SCORE) in cui i pazienti vengono stratificati in:
  • BASSO/STABILE (score 0-2)
  • MEDIO/INSTABILE (score 3-4)
  • ALTO RISCHIO/CRITICO (score 5).

 

  1. NEWS (NATIONAL EARLY WARNING SCORE) che pone attenzione sul riconoscimento tempestivo della gravità e dell’appropriatezza di intervento.

Il NEWS, come tutti i sistemi EWS e come si evince dalla figura          rappresentata di seguito, si fonda su sei misurazioni di parametri fisiologici, ovvero:

  • frequenza respiratoria
  • saturazione dell’ossigeno
  • temperatura corporea
  • pressione sistolica
  • frequenza cardiaca
  • stato di coscienza.

Il punteggio NEWS fornisce 3 livelli di allerta clinica:

 

basso: punteggio da 1 a 4

medio: punteggio da 5 a 6

oppure un punteggio pari a 3 per un singolo parametro che significa la variazione estrema di quel parametro che viene segnalato in “rosso” della carta di osservazione

alto: punteggio ≥7.

 

  • Complessità assistenziale

– IDA (Indice di dipendenza assistenziale): determina l’impegno assistenziale su di una serie di variabili di dipendenza determinate da un punteggio in grado di valutare la complessità attraverso l’impegno del professionista in base ad un cut-off che individua i pazienti ad alta complessità assistenziale se rientrano nel punteggio da 7 a 11, a media complessità da 12 a 19, a bassa complessità se invece il punteggio è compreso tra 20 e 28.

L’utilizzo sinergico della scala MEWS e della scala IDA va a costituire il sistema Tri-Co (Triage di corridoio) in cui come già detto la valutazione del grado di gravità e di dipendenza viene misurata grazie a due sistemi a punteggio, uno medico (MEWS – Modified Early Warning Score) ed uno infermieristico (IDA, Indice di Dipendenza Assistenziale).

 

– IIA (INDICE DI INTENSITÀ ASSISTENZIALE)

Questo modello focalizza l’attenzione sui concetti di bisogno specifico di assistenza di prestazione infermieristica nonché di azione e di atto infermieristico che la compongono esplicitando le finalità a cui tendere nel soddisfacimento del bisogno della persona (indirizzare, guidare, sostenere, compensare e sostituire).

L’IIA è formato da 10 differenti dimensioni ciascuna valutata con un punteggio da 1 a 4 per “sintetizzare” la condizione del paziente (da autonoma a dipendente) dal punto di vista infermieristico.

 da AcademycaseManagement