Caltagirone, protesta a oltranza del Nursind: “Ospedale in stato di degradoâ€
Scatta la protesta a oltranza degli infermieri e operatori sanitari dell’ospedale Gravina di Caltagirone promossa dalla segreteria provinciale del Nursind Catania.
Il sindacato, dopo numerose segnalazioni, lamenta diverse criticità che mettono a rischio la sicurezza dei pazienti e dei lavoratori. Tra queste “il mal funzionamento della quasi totalità delle porte tagliafuoco denunciata alla procura della Repubblica di Caltagirone, nonché carenze igienico sanitarie”.
Il sindacato, in una nota a firma del segretario provinciale Salvo Vaccaro e del segretario aziendale Asp, Francesco Di Masi, segnala “la gravissima e perdurante carenza di infermieri, Oss, medici tecnici di radiologia, terapisti della riabilitazione, ostetriche, nei reparti a media e alta complessità assistenziale in tutti i presidi ospedalieri e in particolare all’ospedale Gravina di Caltagirone. Inoltre le unità di supporto vengono comandate a svolgere la propria attività “contemporaneamente” in due reparti, fatto pericoloso, illegale e vergognoso, condizione che verrà ulteriormente aggravata pericolosamente dalla emergenza epidemiologica Covid 19”.
Tra le altre criticità il Nursind segnala la “mancata attivazione delle procedure concorsuali interne Asp Catania per l’individuazione dei coordinatori, che genera gravi criticità organizzative in quasi la totalità delle Unità Operative dell'Asp, e la disapplicazione delle normative del contratto”.
Il Nursind parla di “stato di degrado in cui verso l’ospedale di Gravina dove sono persino state realizzano ben 15 aiuole orrende, alte circa un metro, nell’ampio spazio antistante al Cup, con uno spreco di oltre 300 mila euro”, diversamente dal progetto originale che aveva previsto questo ampio spazio in prossimità dell'ospedale come area emergenziale di sgombero”.
Il Nursind ha annunciato una denuncia anche per la “contrazione dell’attività della sala gessi per la vergognosa sospensione dell'attività di pronto soccorso il lunedì, il mercoledì e il venerdì, oltre alla contrazione dell’attività dell’ambulatorio di ortopedia, con conseguente all' allungamento delle liste d'attesa delle visite ambulatoriali a oltre 100 giorni”. E ancora, “ambulatorio di allergologia azzerato e trasferito a Catania e ambulatori di medicina sportiva e dermatologia ridotti a un solo giorno la settimana”.