Martina Patti, l'assassina della piccola Elena. In carcere, chiede di laurearsi in infermieristica
Martina Patti, la donna che ha confessato di avere ucciso la figlia di soli 4 anni, la piccola Elena, in carcere, avrebbe chiesto agli agenti i libri dell’università per preparare gli esami, visto che le mancherebbero poche materie prima della laurea.
La donna, 24 anni, già laureata in scienze motorie, frequentava l’ultimo anno di Infermieristica presso l’Università di Messina.
La storia
Martina Patti, avrebbe detto alla figlia Elena, di soli 4 anni, che l’avrebbe portata in un posto speciale, in cui la donna giocava da piccola. Invece l’ha portata in un campo e l’ha uccisa, procurando alla bambina una morte violenta e lenta.
Lunedì 13 giugno si era diffusa la notizia, attraverso i social, della scomparsa di una bambina, nel territorio catanese. A rapirla, secondo il racconto della madre, un commando di tre uomini incappucciati ed armati.
Non ci sono testimoni, le telecamere non rilevano nulla di quanto raccontato e gli inquirenti cominciano a sospettare che quella non sia la verità. La Procura dispone quindi una perquisizione a casa della piccola scomparsa, durante questo sopralluogo Martina confessa l'omicidio della figlia, indicando ai Carabinieri il posto in cui ha sotterrato il cadavere, un campo incolto vicino casa. Subito dopo, la donna viene interrogata e racconta la dinamica dell'omicidio, Elena è stata uccisa a coltellate, subito dopo l'asilo, nell'abitazione di Mascalucia. "Prima di andare a prendere la bambina all'asilo, la donna si è procurata una pala e una zappa e le ha portate sul luogo", rivelano i carabinieri alla stampa.
La Procura contesta alla donna l'omicidio pluriaggravato e l'occultamento di cadavere. Adesso si trova in carcere sorvegliata a vista, per paura di un atto di autolesionismo o che per timore di atti ritorsivi delle altre carcerate contro la donna.