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Gli sciamani e le streghe: l’eterno conflitto tra medici e infermiere

Vincenzo Rauccidi
Vincenzo Raucci
Pubblicato il: 01/08/2022 vai ai commenti

AttualitàPunto di Vista

Gli infermieri lottano da decenni, per affermare la loro autonomia e, parallelamente, i medici lottano da secoli per difendere la loro centralità.

Ma per quale motivo gli infermieri non riescono a scalfire il secolare “medicocentrismo” che impera nella storia sanitaria del nostro Paese (e di buona parte del Mondo)?

Si potrebbe dire che gli infermieri non riescono ad affermarsi come vorrebbero perché in politica, nelle sedi che contano, ritroviamo più spesso medici; ma non è questo il motivo. O, perlomeno, non solo.

Si potrebbe dire che gli infermieri non riescono a conquistare maggior potere decisionale perché la professione infermieristica si forma in ambito universitario da troppo poco tempo; ma non è questo il motivo. O, perlomeno, non solo.

Si potrebbe, ancora, dire che gli infermieri non ce la fanno ad emergere come vorrebbero perché sono ostaggio, a livello contrattuale, di un Comparto Sanità che offre poche possibilità di carriera e che comincia a stare un po’ stretto; ma non è questo il motivo. O, perlomeno, non solo.

A mio parere la questione risiede nella struttura patriarcale e maschilista del nostro Paese (e di buona parte del Mondo).

Se ci pensate bene, il “maschile” e il “femminile” sono sempre stati dipinti e narrati in maniera molto stigmatizzante secondo la cultura dominante delle varie epoche storiche, spesso abbondantemente influenzata da stigmatizzazioni di stampo religioso.

Al “maschile” sono stati continuamente attribuiti compiti dominanti e al “femminile”, invece, compiti di supporto, di contorno. Quindi la domanda sorge spontanea: in seno a quale dimensione è nata e si è sviluppata la figura del medico? E all’interno di quale altra dimensione ha preso, invece, forma la figura dell’infermiere?

Dapprima stregone, poi sciamano, poi sacerdote, infine medico, nelle strutture patriarcali abbiamo sempre visto il “dottore” come una figura “paterna”, sanzionatoria, quindi maschile.

Viceversa le balie, le streghe, le guaritrici, le infermiere sono da sempre appartenute al mondo femminile.

La struttura patriarcale e maschilista, quindi, è la vera responsabile di questa situazione ormai cristallizzata. Gli infermieri potranno entrare in politica, conquistare posizioni in ambito accademico, uscire dal Comparto Sanità ed entrare in un’apposita area contrattuale ma non potranno mai godere di una vera e propria autonomia organizzativa e decisionale; non potranno mai posizionarsi, gerarchicamente, sopra i medici.

L’unica via di uscita, insieme alle tante, sacrosante battaglie dell’unico sindacato di categoria (ovvero il NurSind), è rappresentata dalle battaglie femministe.

La strada è ancora lunga, ma ce la possiamo (dobbiamo) fare!