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Nursind Sassari chiama alla mobilitazione: è tempo di farsi sentire

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 02/12/2025

NurSind dal territorioSardegna

Il sindacato degli infermieri guida la mobilitazione del 5 dicembre in Piazza Italia: lavoratori, cittadini e pazienti uniti per denunciare una situazione ormai al limite.

“La voce dei lavoratori deve essere ascoltata”

Sassari, 2 dicembre 2025 – “È il momento di esserci tutti”: con queste parole Fausta Pileri, Segretaria territoriale di Nursind Sassari e componente della Direzione Nazionale, annuncia la mobilitazione pubblica che si terrà venerdì 5 dicembre, dalle 11:00 alle 13:00, in Piazza Italia davanti al Palazzo della Prefettura.

La decisione giunge dopo l’assemblea dei lavoratori dell’AOU di Sassari, che ha visto una partecipazione straordinaria di professioniste e professionisti della sanità. In quell’occasione il sindacato ha raccolto un malessere diffuso e ormai insostenibile.

“Abbiamo dichiarato lo stato di agitazione e scritto al Prefetto perché riteniamo indispensabile che il rappresentante del Governo conosca lo stato in cui versa la sanità sassarese,” spiega Pileri. “La convocazione è arrivata: ora è sacrosanto che lavoratori e cittadini siano presenti.”

Durante l’assemblea sono emerse tutte le criticità che da anni gravano sulla sanità del territorio:

  • carenze di personale infermieristico, ostetrico e OSS

  • liste d’attesa interminabili

  • problemi strutturali e di sicurezza nei reparti

  • mancati adempimenti contrattuali

  • condizioni di lavoro che mettono in difficoltà sia il personale sia i pazienti

“La gestione della sanità sassarese degli ultimi anni ha prodotto un danno sociale enorme per la collettività e un danno economico pesantissimo per lavoratori e pazienti,” denuncia Pileri. “È doveroso manifestare la nostra disapprovazione e serve la presenza fisica di tutti.”

Il sindacato invita dunque lavoratori, cittadini e pazienti a partecipare alla manifestazione del 5 dicembre.

“Siamo lavoratori, cittadini e pazienti attivi. La nostra voce deve essere ascoltata,” conclude Pileri.