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Ricerca infermieristica scomparsa? Università Magna Graecia Catanzaro sotto accusa

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 16/07/2024 vai ai commenti

AttualitàCronache sanitarie

L'anno scorso, l'Università Magna Graecia di Catanzaro annunciava con grande entusiasmo l'avvio di un corso di dottorato di ricerca specifico per le professioni sanitarie. Un'iniziativa accolta con favore e considerata un passo importante verso il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze infermieristiche e sanitarie in ambito accademico.

Su 16 progetti presentati nel bando iniziale, circa la metà erano realmente pertinenti alle professioni sanitarie, mentre il resto si concentrava principalmente sull'ambito farmaceutico. Nonostante ciò, c'era un certo grado di soddisfazione, alimentato dalla speranza che negli anni successivi lo spazio dedicato alle professioni sanitarie sarebbe cresciuto.

Tuttavia, le aspettative sono state rapidamente disattese. Quest'anno accademico, dopo solo un anno dall'attivazione del corso di dottorato, non solo non c'è stato un aumento dei progetti pertinenti alle professioni sanitarie, ma questi sono stati completamente eliminati. Tra i 155 progetti di ricerca proposti per l'area biomedica nell'anno accademico 2024/2025, non sarebbe stato inserito nemmeno un progetto specifico per le professioni sanitarie infermieristiche.

A peggiorare ulteriormente la situazione sarebbe stata la totale esclusione dei docenti infermieri dalla titolarità dei progetti. Un esempio significativo sarebbe quello del prof. Silvio Simeone, ricercatore infermiere che lo scorso anno era responsabile di due progetti di ricerca, ma che quest'anno non ha ricevuto alcun incarico.

Formare infermieri non può limitarsi a un mero esercizio di quantità; è essenziale promuovere la ricerca e la crescita del sapere in modo autentico e costante. Le dichiarazioni pubblicitarie non bastano: serve un impegno concreto e sincero; è fondamentale iniziare a dare il giusto spazio alla ricerca infermieristica e alle professioni sanitarie in generale. Solo così si potrà costruire un futuro accademico inclusivo e realmente rappresentativo delle diverse competenze professionali.