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Premio di Produzione: solo chi supera i 6 mesi di servizio a Villa Sofia-Cervello ne avrà diritto

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La Redazione
Pubblicato il: 13/08/2024 vai ai commenti

NurSind dal territorioSicilia

In questi giorni è stata pubblicata, da parte dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello, la delibera di liquidazione e pagamento della premialità relativa all’anno 2023 e come ogni anno la lista degli esclusi si fa sempre più lunga.

I lavoratori, che aspettavano questo compenso maturato dalla professionalità e dalla dedizione per il proprio lavoro, ogni anno vengono esclusi a causa di un cavillo nel regolamento, precisamente il comma 1 dell’art. 7, che estromette dalla graduatoria del premio incentivante ogni lavoratore che non ha maturato, nell’anno di riferimento, almeno 180 (6 mesi) giorni di servizio.

Il regolamento, approvato con delibera del direttore generale n°870 del 01/07/2020, contiene le firme e quindi l’approvazione di tre sigle sindacali del comparto: CISL, FIALS e CGIL.

“Se è vero che la trattativa a livello aziendale può determinare ulteriori parametri per accedere a questa forma contrattuale di premialità e che non può avvenire una distribuzione così detta a pioggia del premio, come chiarito dai vari organi competenti; è anche vero che da parte di una organizzazione sindacale ci si aspetta la difesa dei diritti dei lavoratori a un più ampio spettro possibile. Infatti, a nostro avviso, è irragionevole avere un regolamento che non premia il prodotto positivo di un lavoro se non si ha una permanenza in azienda di almeno 180 giorni.  Se si è lavorato per 90 giorni si deve avere, se in possesso di tutti gli altri requisiti, una retribuzione pari al tempo lavorato” dichiara amareggiato il Segretario Aziendale Nursind Fabrizio Bilello, che continua “Il prossimo anno ci saranno le nuove elezioni RSU e ci auguriamo che finalmente tutti gli infermieri, in maniera compatta, votino il loro Sindacato di categoria,  l’unico che mette come priorità l’interesse di tutti i professionisti Infermieri e Ostetriche e non solo dei pochi amici vicini.”