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Demansionamento. Trentamila euro di risarcimento ad ogni infermiere. NurSind vince in tribunale

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 18/07/2024 vai ai commenti

La SentenzaLeggi e sentenzeProfessione e lavoro

“Un’altra sentenza a favore degli infermieri si aggiunge alla battaglia sindacale per la conquista dei diritti negati ai professionisti della salute” così Salvatore Vaccaro,  Segretario Territoriale NurSind di Catania, commenta così quest’altra vittoria dopo la pronuncia del Giudice del Lavoro del Tribunale di Catania dott. Giuseppe Giovanni Di Benedetto, che nell’udienza del 14 giugno 2024 ha emesso la sentenza di risarcimento danni per demansionamento, conseguente alla mancata assegnazione esclusiva allo svolgimento di mansioni corrispondenti al profilo, in favore degli iscritti al NurSind e difesi dall’Avv. Domenico De Angelis in servizio nel Reparto di Chirurgia Generale  dell’Ospedale Cannizzaro di Catania.

Questa ulteriore sentenza – continua Vaccaro – pone il giusto freno contro il sistema demansionante delle aziende sanitarie che da anni sfruttano gli infermieri non assumendo OSS o assumendoli in misura insufficiente. Il lavoro che stiamo facendo come sindacato è legato non tanto al risarcimento del danno quanto ad eliminare una piaga che ormai da troppi anni affligge la professione infermieristica ma ancora una volta si è reso necessario ricorrere alle vie giudiziarie. ” 

Nell’impianto della sentenza il giudice, entrando nel merito, ha tenuto conto sia delle prove documentali che delle testimonianze. Rispetto a queste ultime, in particolare, il Giudice ha ritenuto esaustive e dettagliate le testimonianze rese a favore dei ricorrenti mentre ha ritenuto poco attendibili e generiche quelle rese a favore dell’Azienda.

L’assenza di figure di supporto (OSS), ha determinato una situazione per cui gli infermieri hanno dovuto svolgere sempre in maniera marginale ed affrettata le mansioni proprie della qualifica professionale, mentre, in maniera prevalente hanno dovuto svolgere attività di assistenza diretta dei pazienti in sostanza disimpegnando mansioni igienico, domestiche e alberghiere. 

E’ stato confermato dunque il consolidato orientamento giurisprudenziale, secondo il quale, l’infermiere che venga adibito in maniera prevalente allo svolgimento di mansioni che non rientrano nel proprio inquadramento professionale, ma che si ritrovi per lunghi periodi a svolgere compiti propri del personale inferiore con altro inquadramento, con evidente nocumento alla propria immagine professionale, ha diritto ad essere risarcito, infatti come riportato nella sentenza“…la situazione rappresentata incide sull’immagine della dignità professionale dei ricorrenti ed è tra l’altro anche facilmente 23 visibile e rilevabile da parte dell’utenza che non riesce quindi a distinguere la figura dell’infermiere da quella degli altri profili impegnati nell’assistenza del paziente, quali appunto l’ausiliario OSS…”

Inoltre, l’inadempimento datoriale in questo caso ha comportato un danno da perdita della professionalità che può consistere sia nell’impoverimento della capacità professionale sia nel pregiudizio subito per la perdita di chance, ossia di ulteriori possibilità di guadagno e/o occupazionali.

Per quanto concerne il risarcimento del danno, il Giudice accertato l’avvenuto demansionamento, ha disposto in favore degli infermieri ricorrenti il risarcimento del danno non patrimoniale da parte dell’AO Cannizzaro, nella misura commisurato al 10% per ciascun mese a decorrere dal 14.2.2012 sino al mese di marzo 2022 e poi al 5% del trattamento retributivo mensile omnicomprensivo corrisposto ai ricorrenti nel periodo di permanenza ed effettiva presenza presso l’U.O.C. di chirurgia generale. Parliamo di diverse migliaia di euro per ogni infermiere (anche oltre i 30.000 per alcuni).

“È una vittoria veramente importante per la tutela della professione infermieristica, molto e troppo spesso svilita, dalle condotte delle aziende sanitarie che distolgono gli infermieri dall’esercizio della loro professione intellettuale, per adibirli a mansioni ausiliarie e di supporto.”  così l’Avvocato Domenico De Angelis sulla sentenza contro l’Azienda Cannizzaro di Catania. 

Una sentenza, che ancora una volta ristabilisce il giusto confine della legittimità certificando il netto scollamento esistente circa i ruoli e le competenze affidate agli infermieri, nel reparto di Chirurgia Generale nel quale l’azienda Cannizzaro ha inteso mantenere per anni.