Emergenza personale Ospedale di Pisa, NurSind: ‘Servono assunzioni immediate per evitare collasso'
Pisa, 3 settembre - La situazione è critica all'Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, dove la carenza di personale infermieristico, OSS e ostetrico rischia di compromettere la qualità dell'assistenza ai pazienti. A lanciare l'allarme è Daniele Carbocci, segretario territoriale del NurSind Pisa, che chiede interventi immediati per fronteggiare le gravi carenze nelle dotazioni organiche della struttura.
"In Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana servono assunzioni di infermieri, OSS e ostetriche a tempo indeterminato per coprire le voragini presenti nelle dotazioni organiche", ha dichiarato Carbocci. "E assunzioni a tempo determinato per coprire le assenze: malattie lunghe, permessi e aspettative per legge 104, congedi parentali. Le Istituzioni si muovano perché a rischio è la tenuta della salute pubblica."
La preoccupazione del sindacato è che, se non si interverrà prontamente, molti dei reparti, attualmente operativi a ranghi ridotti a causa delle ferie del personale, non potranno tornare a pieno regime. "Già adesso, nonostante l'azienda abbia rinnovato (per il solo mese di settembre) 40 dei 70 infermieri interinali, i turni di lavoro vengono coperti con difficoltà solo grazie a un'enorme quantità di lavoro straordinario", ha spiegato Carbocci.
Il rischio concreto, secondo il segretario, è che con il licenziamento a fine settembre di tutti gli interinali, la riapertura completa dei posti letto comprometta gravemente la qualità dell'assistenza ai pazienti, con conseguenze negative anche sulla sicurezza dei professionisti. "Si rischia un aumento dei possibili errori nello svolgimento della quotidiana e massacrante attività lavorativa", ha aggiunto.
Per far fronte a questa emergenza, Carbocci ha ribadito la necessità di un intervento immediato, con l'aumento degli organici attraverso assunzioni a tempo indeterminato e il mantenimento di una quota di personale a tempo determinato per coprire le assenze inevitabili come i congedi parentali, le lunghe malattie e le aspettative per legge 104 per assistenza ai familiari.
Il quadro si aggrava ulteriormente con il sovraffollamento, in particolare al pronto soccorso, e la difficoltà di rispondere prontamente ai bisogni di assistenza dei pazienti nei vari reparti, che espone il personale a un numero crescente di aggressioni. "Se fino a qualche tempo fa tali fenomeni erano limitati ai reparti di pronto soccorso e della salute mentale, oggi episodi di aggressioni verbali e fisiche si registrano anche nei reparti di degenza", ha denunciato Carbocci.
Come se non bastasse, sono in continuo aumento le richieste da parte dell’Azienda di attuazione di procedure operative spesso contraddittorie e inapplicabili, che comportano un incremento del carico di lavoro e di stress sui pochi operatori in servizio. "Queste procedure impongono un aumento degli aspetti burocratici a carico degli infermieri, sottraendo tempo e preziose energie all’assistenza diretta ai pazienti", ha sottolineato.
Carbocci ha infine concluso con un appello alla responsabilità, affermando che non è più tempo di rimpalli tra Regione e Azienda: "La carenza di personale infermieristico, OSS e ostetrico è sotto gli occhi di tutti e serve intervenire tempestivamente per affrontare questa grave situazione. Solo così potremo assicurare un’assistenza sanitaria adeguata e di qualità a tutti i cittadini e valorizzare il prezioso lavoro dei professionisti della salute."