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Metformina: un farmaco per il diabete che potrebbe rallentare l'invecchiamento cerebrale

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 25/09/2024 vai ai commenti

Professione e lavoroStudi e analisi

Un farmaco comunemente utilizzato per il trattamento del diabete, la metformina, ha dimostrato la sorprendente capacità di rallentare l'invecchiamento cerebrale e preservare la cognizione, secondo uno studio condotto su scimmie maschi anziane. Lo studio, pubblicato su Cell, apre nuove prospettive nella ricerca sull'invecchiamento, suggerendo che questo farmaco a basso costo potrebbe avere un potenziale uso anti-invecchiamento anche per gli esseri umani.

Un farmaco noto che rivela nuovi benefici

La metformina è un farmaco utilizzato da oltre 60 anni per trattare il diabete di tipo 2. Conosciuta per la sua capacità di abbassare i livelli di glucosio nel sangue, è il secondo farmaco più prescritto negli Stati Uniti. Tuttavia, da tempo i ricercatori sospettano che i benefici della metformina vadano oltre il trattamento del diabete, estendendosi a condizioni come il cancro, le malattie cardiovascolari e persino l'invecchiamento. Numerosi studi su animali e umani hanno suggerito che la metformina possa avere effetti anti-invecchiamento, ma finora non era stata testata direttamente su primati.

Il nuovo studio, condotto da Guanghui Liu dell'Accademia Cinese delle Scienze di Pechino, ha coinvolto 12 macachi cynomolgus maschi anziani, trattati quotidianamente con una dose di metformina per oltre tre anni. Le scimmie che hanno ricevuto il farmaco hanno mostrato un rallentamento del declino cognitivo e un'attività cerebrale paragonabile a quella di scimmie più giovani di circa sei anni (equivalenti a circa 18 anni negli esseri umani).

Protezione cerebrale e non solo

Oltre ai miglioramenti cognitivi, lo studio ha evidenziato che la metformina ha ritardato l'invecchiamento di numerosi tessuti, tra cui polmoni, reni, fegato e pelle. Gli animali trattati hanno mostrato una riduzione dell'infiammazione cronica, uno dei principali segni dell'invecchiamento. Un aspetto particolarmente interessante è l'effetto sul cervello: i ricercatori hanno scoperto che la metformina attiva una proteina chiamata NRF2, che protegge le cellule dai danni causati da infiammazioni e lesioni.

Questo meccanismo potrebbe spiegare perché le scimmie trattate hanno preservato la funzione cognitiva e mostrato un cervello biologicamente più giovane. "È come se la metformina riavvolgesse l'età degli organi", ha dichiarato Liu, sottolineando il potenziale rivoluzionario del farmaco.

Le implicazioni per la ricerca sull'invecchiamento

I risultati dello studio hanno suscitato entusiasmo nella comunità scientifica. Alex Soukas, genetista molecolare del Massachusetts General Hospital di Boston, ha definito questa ricerca "l'esame più approfondito dell'azione della metformina che abbia mai visto oltre ai test sui topi". Tuttavia, restano molte domande da affrontare prima di poter pensare all'applicazione del farmaco come trattamento anti-invecchiamento negli esseri umani.

Uno dei limiti principali dello studio è il numero ridotto di scimmie coinvolte (solo 12) e la mancanza di test su femmine. "È fondamentale studiare anche l'invecchiamento nelle femmine", ha dichiarato Rafael de Cabo, geroscienziato del National Institute on Aging di Baltimora, sottolineando che spesso ci sono differenze significative tra i sessi nel processo di invecchiamento.

Prove future e sperimentazioni cliniche

Per rispondere a queste domande, Liu e i suoi colleghi hanno avviato una sperimentazione clinica su 120 persone, in collaborazione con l'azienda biofarmaceutica Merck, per valutare se la metformina possa rallentare l'invecchiamento anche negli esseri umani. Altri ricercatori, come Nir Barzilai dell'Albert Einstein College of Medicine di New York, stanno pianificando uno studio ancora più ambizioso: una sperimentazione di sei anni su 3.000 persone, finanziata con un investimento di 50 milioni di dollari.

Se confermati, questi studi potrebbero trasformare radicalmente l'approccio della medicina moderna all'invecchiamento, passando dal trattamento delle malattie alla prevenzione del decadimento legato all'età. "L'invecchiamento, come lo conosciamo oggi, potrebbe non essere più inevitabile", afferma Barzilai, prospettando un futuro in cui l'obiettivo della medicina sarà mantenere le persone in buona salute il più a lungo possibile.

La metformina, un farmaco economico e ampiamente disponibile, sta dimostrando un potenziale anti-invecchiamento che va ben oltre il controllo del diabete. Sebbene siano necessari ulteriori studi per confermare i suoi effetti sugli esseri umani, i risultati preliminari sugli animali suggeriscono che potrebbe rappresentare una svolta nella lotta contro l'invecchiamento. La ricerca scientifica sta avanzando verso un futuro in cui l'invecchiamento non sarà più una condanna inevitabile, ma un processo controllabile.