Medici vs infermieri. È guerra aperta alla prescrizione infermieristica
Dopo l'annuncio dell'introduzione di nuove lauree specialistiche per infermieri, che potrebbero aprire alla prescrizione di trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche, si è aperto il dibattito sulla possibilità di prescrizione infermieristica. Questa novità ha sollevato preoccupazioni tra i medici, in particolare dalla Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), che sottolineano come la prescrizione sia strettamente legata alla diagnosi medica, una competenza esclusiva della loro categoria.
La posizione della Fnomceo evidenzia l'importanza della diagnosi come atto medico complesso, che richiede anni di formazione e una base di conoscenze multidisciplinari. L'organizzazione ha espresso sorpresa e rammarico per non essere stata consultata su un cambiamento che, secondo loro, comporterebbe un passaggio di competenze specialistiche senza il dovuto confronto. I medici temono che il provvedimento possa intaccare le loro prerogative e si dicono pronti a valutarne l'impugnazione qualora fosse necessario.
Dall'altra parte, la Fnopi (Federazione nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche) ha chiarito che la prescrizione infermieristica riguarderebbe solo presìdi e ausili legati all’assistenza infermieristica, senza invadere il campo della diagnosi medica. La Federazione ha difeso il progetto come un’opportunità di valorizzazione della professione infermieristica e di miglioramento del lavoro di squadra in ambito sanitario, in linea con la gestione della crescente complessità del sistema sanitario.
Anche altre istituzioni, come la Regione Veneto, hanno accolto favorevolmente la proposta. L’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha evidenziato come la decisione sia coerente con il piano regionale per affrontare la carenza di personale sanitario. Questo passo, secondo la Regione, può contribuire a rendere più attrattiva la professione infermieristica, migliorando le prospettive di carriera e la risposta ai bisogni di una popolazione sempre più anziana e affetta da patologie croniche.
Anche altre federazioni sanitarie, come la FNO TSRM e PSTRP, hanno apprezzato l'iniziativa, vedendo nelle nuove lauree un'opportunità per rafforzare la formazione e la collaborazione interprofessionale, con l’obiettivo di migliorare i servizi sanitari offerti ai cittadini. Il progetto del Ministero della Salute sembra dunque destinato a incidere in modo significativo sull'evoluzione delle professioni sanitarie, sebbene restino alcuni nodi da sciogliere riguardo al delicato equilibrio delle competenze tra medici e infermieri.