Via libera al decreto anti-violenza per gli operatori sanitari: la Camera approva la legge di tutela
Con 144 voti favorevoli e 92 astensioni, la Camera dei Deputati ha dato il via libera definitivo al disegno di legge che converte in legge il decreto contro la violenza nei confronti dei professionisti sanitari e i danneggiamenti ai beni destinati all'assistenza. Il provvedimento, che mira a rafforzare la sicurezza e la tutela degli operatori e delle strutture sanitarie, introduce nuove e severe disposizioni contro le aggressioni e i vandalismi. Vediamo nel dettaglio le novità introdotte.
Arresto e sanzioni per danneggiamenti nelle strutture sanitarie
Il nuovo decreto modifica l’articolo 635 del Codice Penale, introducendo il reato di danneggiamento nelle strutture sanitarie o socio-sanitarie, sia pubbliche che private, includendo quelle residenziali e semi-residenziali. La norma prevede pene severe per chi, con violenza o minaccia, danneggi materiali e strutture destinati ai servizi sanitari.
In cosa consiste la sanzione? Chi viene riconosciuto colpevole di atti di vandalismo o danneggiamento in contesti sanitari potrà essere condannato a pene detentive da uno a cinque anni, oltre a una multa che può raggiungere i 10.000 euro. La sanzione si applica in particolare ai reati commessi con violenza o durante eventi di disordine pubblico, con un’attenzione speciale agli episodi di lesioni personali ai danni di operatori sanitari o delle forze dell’ordine in servizio durante manifestazioni sportive.
Arresto in flagranza per aggressioni agli operatori sanitari
L’articolo 2 del decreto introduce l’arresto obbligatorio in flagranza per i reati di lesioni personali commessi contro i professionisti sanitari e i loro ausiliari. Inoltre, viene prevista la possibilità dell'arresto in flagranza differita: una misura che consente alle forze dell’ordine di procedere all’arresto anche a posteriori, se il colpevole è identificato tramite documentazione video o fotografica.
Cos’è l’arresto in flagranza differita? Questa disposizione permette alle autorità di arrestare i responsabili di aggressioni sulla base di prove visive o documentazione ottenuta tramite dispositivi di sorveglianza o strumenti di comunicazione, purché attestino in modo chiaro e inequivocabile il reato.
Nessun aggravio di spesa pubblica
Un ulteriore punto rilevante è l’articolo 3, che stabilisce che le nuove misure non comportino costi aggiuntivi per le finanze pubbliche. Le amministrazioni coinvolte dovranno quindi applicare le disposizioni senza ricorrere a nuove risorse, utilizzando invece quelle già a disposizione.
Entrata in vigore e impatto della nuova legge
L’articolo 4 prevede che il decreto entri in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, accelerando così l’applicazione di queste misure. L’obiettivo dichiarato è fornire una risposta immediata e concreta alla crescente preoccupazione per la sicurezza degli operatori sanitari, spesso esposti a situazioni di rischio, soprattutto in aree sensibili come il pronto soccorso.