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Lavorare di notte fa male al cuore. Scopriamo come e perché

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 31/01/2024 vai ai commenti

FormazioneProfessione e lavoro

Gentili lettori,

Siamo lieti di presentarvi "InfermiereNotturno", la vostra risorsa professionale nella sezione formazione, dedicata alla pratica infermieristica notturna. Questa rubrica, che sarà disponibile ogni lunedì, mercoledì e venerdì, fornirà approfondimenti specializzati su aspetti chiave della vostra professione.

 

Malattie cardiache

Lavorare di notte fa male al cuore. Sono numerosi gli studi che confermano che il lavoro a turni notturni contribuisca allo sviluppo di malattie cardiache.

Il Nurses’ Health Study ha seguito una vasta popolazione di infermieri (più di 100.000 persone) per diversi decenni, scoprendo che le persone che fanno il turno di notte o sono reperibili di notte hanno un rischio maggiore di mortalità dell’11%. Inoltre, questi lavoratori hanno tra il 19 e il 23% di probabilità in più di morire per malattie cardiovascolari. L’aumento dell’incidenza di malattie cardiache e di morte per cause cardiovascolari è presente anche a parità di altre variabili.

Già nel 1986 sulla rivista The Lancet veniva pubblicato uno studio condotto da Knutsson e Ǻkersted che denunciava nei turnisti un incremento del rischio di cardiopatia ischemica correlata all’aumento dell’anzianità lavorativa: dopo 20 anni di turnazioni il RR calcolato era pari a 2.8.

Come influisce il lavoro notturno sul cuore?

Uno dei maggiori meccanismi relativi al turno notturno, responsabili dello sviluppo di malattie cardiache,  è l’interruzione del ritmo circadiano, con aumento della pressione sanguigna, fattore principale di rischio di malattie cardiache.

In aggiunta le persone che lavorano di notte, hanno una maggiore attività del sistema nervoso simpatico; quest’ultimo è associato a stress emotivo e fisiologico ed è l’artefice di quella che chiamiamo “risposta di lotta o fuga”. Gli operatori sanitari che non dormono per lavoro hanno in circolo più ormoni fisiologici dello stress. Inoltre, presentano un ispessimento delle arterie carotidee e altri segni di sviluppo di malattie cardiovascolari.

 

Sono dunque due i maccanismi che contribuiscono allo sviluppo di malattie cardiovascolari:

  • Stress da desincronizzazione dei ritmi circadiani con disturbi del sonno, obesità, fumo, alcol, scarsa attività fisica
  • Incremento secrezione cortisolo e catecolamine con ipertensione, tachicardia, trombofilia.

Cosa fare per scongiurare il pericolo di malattie cardiache?

La conoscenza del legame tra turni notturni e malattie cardiovascolari, può essere utilizzata per prevenire l’insorgere della patologia cardiaca. Come? Attraverso screening che consentano trattamenti precoci di eventuali fattori di rischio come l’ipertensione o l’ipercolesterolemia o attraverso la correzione degli stili di vita, dall’obesità all’abuso di alcol. Inoltre melatonina e altri integratori possono aiutare a prevenire le malattie cardiovascolari aiutando i lavoratori a riposare adeguatamente e a mantenere un ritmo circadiano sano.

 

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