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Demenza, nei prossimi 20 anni i casi nel mondo raggiungeranno 140 milioni

 

In Italia, grazie al rifinanziamento del Fondo Alzheimer, sono state avviate strategie di promozione della prevenzione che potrebbero evitare fino a 450mila casi di demenza.

Nel Paese, oltre due milioni di persone soffrono di disturbi neurocognitivi maggiori o declino cognitivo lieve, con quattro milioni di familiari coinvolti. Si stima che i casi aumenteranno, rendendo la demenza una priorità di salute pubblica: nei prossimi vent'anni, i casi globali raggiungeranno i 140 milioni.

Un nuovo farmaco, la cui somministrazione richiederà uno sforzo organizzativo, non trova ancora tutti i Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze preparati. Con la Legge di Bilancio 2023, il Fondo per l’Alzheimer e le demenze è stato rifinanziato con 34,9 milioni di euro per tre anni, coinvolgendo circa 120 ASL e 2000 professionisti. Questo ha dato avvio a progetti e strategieriguardanti:

  • Diagnosi precoce e tempestiva
  • Telemedicina
  • Teleriabilitazione
  • Trattamenti psico-educazionali, cognitivi e psicosociali

Otto attività specifiche saranno condotte dall’Osservatorio Demenze dell’ISS, tra cui:

  • La definizione e realizzazione di una strategia nazionale per implementare la linea guida “Diagnosi e trattamento di demenza e MCI”, coinvolgendo oltre 530 Centri per disturbi cognitivi, 440 Centri diurni e 1600 RSA.
  • Un piano nazionale di formazione per professionisti sanitari e sociosanitari e un programma di supporto per familiari e caregiver, con il contributo di Associazioni dei familiari, Ordini professionali e Società scientifiche.
  • Un trial controllato randomizzato su un software per la stimolazione cognitiva sviluppato dall’Azienda ospedaliera di Padova, con 450 pazienti in 22 Centri di 15 Regioni.

Il XVII Convegno “I Centri per i Disturbi Cognitivi e le Demenze e la gestione integrata della demenza”, presso l’Istituto Superiore di Sanità, approfondirà questi temi, oltre alle nuove prospettive diagnostiche, terapeutiche e farmacologiche.

L’EMA ha recentemente autorizzato il lecanemab, un anticorpo monoclonale per il trattamento di disturbi cognitivi lievi e demenza di Alzheimer in fase iniziale. Tuttavia, la sua somministrazione richiederà elevata capacità diagnostica e impegno organizzativo, attualmente non garantiti in tutti i centri italiani.