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Operatori 118 senza stipendio. Parla Antonio Eliseo, segretario regionale NurSind

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 06/12/2024 vai ai commenti

CampaniaNurSind dal territorio

I lavoratori del servizio 118 denunciano ritardi nei pagamenti: preoccupazione tra i sindacati e appello alle istituzioni.

Mondragone – Una situazione di stallo preoccupante coinvolge i 40 dipendenti della Croce Bianca, impegnati nei servizi del 118 in diverse località della Campania, tra cui Mondragone, Succivo, Trentola e San Cipriano. Gli stipendi, previsti per il 16 novembre, non sono stati ancora erogati, lasciando i lavoratori e le loro famiglie in difficoltà economica.

La vicenda ha sollevato l’allarme dei sindacati, con Nicola Cristiani della Cisl e Antonio Eliseo di NurSind che sono intervenuti per chiedere risposte urgenti dalle istituzioni. Abbiamo raggiunto Eliseo per approfondire la questione e capire quali possano essere le soluzioni.

 

Dottor Eliseo, cosa pensa di questa situazione e quali sono le implicazioni per i lavoratori?
«Questa vicenda mi preoccupa profondamente. Non ero a conoscenza del problema specifico, ma il fatto che i lavoratori del 118 non abbiano ancora ricevuto il loro stipendio evidenzia una gestione poco trasparente e mal regolamentata. Il servizio 118, essenziale per la nostra comunità, è in gran parte esternalizzato attraverso cooperative, il che rende difficile monitorare la situazione economica dei dipendenti.»

 

Quali sono le criticità del sistema attuale?
«La struttura del sistema del 118 si basa su un modello misto: da un lato c’è il volontariato, dall’altro il personale qualificato che dovrebbe essere garantito da contratti regolari. Tuttavia, la mancanza di una disciplina chiara e uniforme a livello regionale porta a situazioni come questa, dove i lavoratori finiscono per pagare il prezzo di ritardi o inefficienze nella gestione delle risorse.»

 

La Cisl ha già sollecitato l’ASL a intervenire. Quale potrebbe essere il ruolo della Regione Campania in questa vicenda?
«La Regione ha il dovere di intervenire per regolare meglio questo settore. È urgente garantire una maggiore trasparenza nei rapporti tra le cooperative e le istituzioni, oltre a introdurre strumenti di controllo che assicurino il rispetto dei diritti dei lavoratori. La continuità del servizio del 118 è fondamentale, non solo per i lavoratori, ma per la comunità intera.»

 

Qual è la sua posizione riguardo al coinvolgimento del volontariato nel sistema del 118?
«Il volontariato è una risorsa preziosa, ma non può sostituire il personale qualificato. È necessario trovare un equilibrio: le cooperative devono rispettare le norme contrattuali e garantire ai dipendenti condizioni di lavoro dignitose e sicure. Non possiamo lasciare che queste situazioni si protraggano, mettendo a rischio sia la qualità del servizio che la stabilità economica delle famiglie coinvolte.»

 

Cosa si augura per il futuro prossimo?
«Spero che questa vicenda si risolva nel più breve tempo possibile, con lo sblocco dei fondi necessari per il pagamento degli stipendi. Mi auguro anche che le istituzioni regionali lavorino per una riforma strutturale del settore, così da evitare che episodi simili si ripetano. È in gioco non solo il benessere dei lavoratori, ma anche la fiducia dei cittadini in un servizio pubblico essenziale.»

La speranza è che la pressione esercitata dai sindacati e l’intervento delle istituzioni possano portare a una soluzione rapida. Nel frattempo, i dipendenti della Croce Bianca continuano a garantire il servizio di emergenza con dedizione, nonostante le difficoltà. Una situazione che merita una risposta immediata e concreta, per il bene dei lavoratori e della collettività.