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OSS accoltellato da paziente. NurSind: 'bene arresto ma servono altre misure'

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 28/01/2025

AttualitàCalabria

 

 

La Segreteria Territoriale di NurSind Reggio Calabria esprime la propria solidarietà nei confronti dell’Operatore Socio Sanitario (OSS) vittima di un’aggressione avvenuta all’alba di domenica 26 gennaio 2024. Un paziente avrebbe tentato di accoltellare l’OSS durante il suo turno, un episodio che, fortunatamente, non ha avuto gravi conseguenze fisiche per l’operatore.

“Quello che è accaduto – dichiara Vincenzo Marrari, segretario territoriale NurSind Reggio Calabria e membro del Direttivo Nazionale – è un fatto gravissimo. Poteva andare peggio, molto peggio, e questo non deve farci abbassare la guardia né portarci a sottovalutare la questione”.

L’aggressione si inserisce in un fenomeno sempre più allarmante: gli atti di violenza nei confronti del personale sanitario sono in crescita in tutto il Paese, tanto da spingere il Legislatore, nei mesi scorsi, ad inasprire le pene per chi aggredisce gli operatori del settore e danneggia le strutture ospedaliere.

“La certezza della pena – spiega Marrari – è sicuramente uno dei principali deterrenti, e ringraziamo le Forze dell’Ordine per il tempestivo intervento. Tuttavia, episodi come questo dimostrano che non basta: il fenomeno delle aggressioni potrebbe continuare a ripetersi, almeno nel breve e medio termine”.

Per contrastare questa drammatica escalation, NurSind Reggio Calabria ha attuato negli anni diverse iniziative di denuncia e campagne di sensibilizzazione, in linea con quanto fatto dalle altre segreterie territoriali italiane. Marrari sottolinea la necessità di un impegno comune e condiviso: “Esprimiamo la massima solidarietà all’OSS che ha rischiato la vita durante il proprio servizio. Ma vogliamo anche sensibilizzare Aziende, Regione, Istituzioni e cittadini affinché si diffonda la consapevolezza che aggredire chi esercita una professione di aiuto è un atto vile, che comporta anche l’interruzione di un pubblico servizio, oltre ad avere gravi e immediate conseguenze penali”.

Non basta, però, solo inasprire le sanzioni: secondo Marrari, è necessario lavorare su più fronti per garantire la sicurezza del personale sanitario. “Occorre fare formazione e informazione, insegnare ai sanitari a conoscere, prevenire e disinnescare soggetti a rischio attraverso tecniche psico-relazionali. È fondamentale, inoltre, adeguare gli spazi, i percorsi, la vigilanza e la sorveglianza all’interno delle strutture ospedaliere”.

La sicurezza sul posto di lavoro è un diritto imprescindibile, sottolinea Marrari, soprattutto in una regione come la Calabria, dove le difficoltà economiche e organizzative degli ospedali rappresentano già un peso enorme per il personale sanitario. “Gli organici risicati e le condizioni difficili non possono essere ulteriormente aggravati dalla paura e dal terrore di subire aggressioni. A chi si reca al lavoro deve essere garantita la serenità e la sicurezza nell’operare”.

Il segretario conclude con un appello alle istituzioni: “Il Legislatore ha fatto la sua parte. Adesso tocca a tutti gli altri, a cascata, fare la propria”.