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Malattia certificata anche in video: via libera alla rivoluzione della televisita

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 16/04/2025

AttualitàGoverno

 

Con l’approvazione dell’articolo 10-bis del Ddl sulle prestazioni sanitarie, la certificazione di malattia potrà avvenire anche da remoto. Una svolta per cittadini e medici, in linea con la Sanità digitale.

Il certificato di malattia potrà essere rilasciato anche dopo una televisita. È questa la novità contenuta nel disegno di legge sulle prestazioni sanitarie, approvato in Senato e che adesso passa alla Camera. Il testo introduce un cambiamento significativo: la visita a distanza tramite strumenti di telemedicina sarà considerata valida a tutti gli effetti per la constatazione diretta dello stato di salute del paziente, ai fini del rilascio del certificato medico.

Un cambiamento concreto che promette di semplificare la vita ai lavoratori e ai medici. Fino a oggi, la legge imponeva al medico l’obbligo di visitare fisicamente il paziente prima di certificare la malattia. Una prassi che, in realtà, spesso veniva aggirata con semplici consulti telefonici, comunque rischiosi per il medico: certificare senza visita esponeva a sanzioni disciplinari e, in certi casi, anche a responsabilità penali.

Con la nuova norma, queste incertezze saranno superate. La televisita – ovvero una visita medica svolta in tempo reale attraverso un collegamento video – diventa uno strumento ufficiale per valutare le condizioni del paziente, sempre nel rispetto delle linee guida già definite a livello nazionale.

Come funziona la televisita

La televisita non è una semplice chiamata. Secondo le linee guida approvate nel 2020 dalla Conferenza Stato-Regioni, si tratta di un vero e proprio atto medico. Il medico interagisce con il paziente in video, eventualmente con l’aiuto di un caregiver, e può condurre un esame clinico parziale, purché la patologia non richieda una valutazione completa tramite ispezione, palpazione, percussione o auscultazione.

La decisione se procedere in remoto o richiedere una visita in presenza spetterà comunque al medico, che dovrà valutare caso per caso. Il servizio potrà essere attivato solo con il consenso del paziente o di un familiare autorizzato, e il collegamento dovrà avvenire in tempo reale. Come sempre, il certificato verrà trasmesso telematicamente all’INPS.

In arrivo fondi e aggiornamenti normativi

Il Ddl prevede anche i primi stanziamenti per favorire l’adozione della telemedicina da parte dei medici di famiglia, in particolare per prestazioni di base come la televisita. Un accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni aggiornerà le attuali linee guida per includere formalmente la certificazione di malattia tra le prestazioni erogabili a distanza.