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Crisi degli infermieri: stipendi bassi e poco rispetto, serve un cambio culturale

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La Redazione
Pubblicato il: 16/05/2025

Lettere alla RedazionePunto di Vista

di BARISON MANUELA COORDINATRICE 

     Azienda Ulss n. 3 Serenissima
     Dipartimento di Prevenzione
     U.O.C. Servizio Igiene e Sanità Pubblica – Distretto del Veneziano, Dolo-Mirano-Chioggia

 

Da anni, la figura dell’infermiere in Italia subisce una crescente mancanza di riconoscimento, che si traduce non solo in stipendi mediocri rispetto agli standard europei, ma anche in una diffusa percezione di inferiorità rispetto ad altri professionisti sanitari. L’ultimo rapporto Fnopi-Sant’Anna fotografa chiaramente una crisi strutturale: un terzo degli infermieri valuta l’abbandono della professione, mentre nelle aree ospedaliere la percentuale raggiunge il 45%. La domanda è: perché?

La radice del problema non si limita alla negligenza politica—che certo ha giocato un ruolo nel mantenere questa categoria sottofinanziata e sottoapprezzata—ma è anche alimentata da un atteggiamento diffuso tra gli stessi infermieri, che talvolta accettano passivamente di essere relegati a ruoli subalterni rispetto ai medici. Questo perpetuo senso di servilismo, spesso rinforzato da una cultura gerarchica obsoleta, contribuisce alla scarsa valorizzazione della professione infermieristica.

Ma gli infermieri sono professionisti. Sono il cuore pulsante dell’assistenza sanitaria, i veri protagonisti della cura quotidiana dei pazienti, coloro che garantiscono continuità, sicurezza e umanità nelle corsie. È il momento di dire basta al silenzioso accettare questa situazione. È il momento di rivendicare con forza il proprio ruolo, reclamando rispetto non solo dalla politica e dalle istituzioni, ma anche dagli stessi operatori sanitari che devono smettere di vedere gli infermieri come semplici esecutori e iniziare a considerarli alleati indispensabili nel percorso di cura.

Una soluzione esiste, e parte da un radicale cambiamento culturale: il riconoscimento del valore intrinseco della professione infermieristica deve diventare una battaglia collettiva. Maggiori diritti, stipendi adeguati, autonomia decisionale e una riforma strutturale della formazione e dell’integrazione nel sistema sanitario sono passi fondamentali per garantire agli infermieri il posto che meritano: quello di veri professionisti.