Tegola sui conti disastrati della sanità sarda: certificato un nuovo ammanco di 120 milioni
Se l'incarico di Fulvio Moirano alla guida dell'ATS Azienda Tutela Salute Regione Sardegna, fortemente voluta dal presidente Pigliaru e dall'assessore Arru, era già una sfida epocale per risanare i conti di un bilancio che nell'ultima finanziaria aveva stanziato fondi per 3,687 milioni di Euro, l'incremento di spesa del 2016 per aumento dei costi pari a 120 milioni di euro, già previsti in un assestamento che dovrà essere approvato nei prossimi giorni, non farà che complicare il compito.
I piani di rientro programmati che dovevano recupera risorse da risparmi individuati in 4 macro aree, sembrano aver avuto una battuta d'arresto se è vero che all'appello mancano appunto parte dei risparmi previsti nel 2016 relativamente
-
alla revisione delle tariffe dei fornitori del Servizio sanitario regionale:
-
al sistema di acquisti, processi gestionali e la spesa per il personale;
-
alla riduzione della spesa farmaceutica;
-
la razionalizzazione della spesa ospedaliera.
I risparmi previsti devono ancora arrivare e questo lascia pensare che la riorganizzazione della rete ospedaliera, voce per la quale si attendono i risparmi maggiori, avrà una forte accelerata a partire dal gennaio 2017 quando il percorso di unificazione delle vecchie otto asl nell'ATS dovrebbe essere completato.
Rimane la perplessità sul progetto generale di riforma che abbiamo più volte evidenziato, soprattutto per la questione risparmi che rimaniamo convinti, passino soprattutto dal potenziamento della medicina territoriale e di prossimità e dall'investimento sulla figura infermieristica (Leggi qui).
A fronte di uno spopolamento della regione Sardegna praticamente inarrestabile, frutto di una condizione socio economica che conosce un nuovo declino culminato in una disoccupazione tra le più alte d'Italia, assistiamo al relativo aumento della popolazione residente ultra sessantenne che gioco forza, determina un incremento della richiesta di prestazioni. E' evidente che qualsiasi tipo di ricetta deve fare i conti con questo aumento di richieste. La ricetta non può essere sempre e solo quella dei tagli e ci sentiamo di dire che sulla salute il faro non può essere quella del risparmio ma quella della qualità della spesa. Cosa si spende per fare cosa? A questa domanda non ci pare che ancora si siano avute risposte esaurienti. Anzi, la stessa idea di Asl unica ci sembra più un tentativo, un esperimento, posto che nessuno è in grado di dimostrare attraverso evidenze che l'accorpamento in un unico mastodontico ente, produca gli effetti attesi.
Non c'è dubbio che questo aumento di spesa e il conseguente assestamento di bilancio sul cui voto positivo del consiglio non possono esserci dubbi, rappresenta un problema ulteriore per l'assessorato e non potrà che sollevare l'asticella dell'attenzione critica che le forze di maggioranza (Leggi qui) ed opposizione hanno già cominciato a far piovere addosso all'esecutivo perchè Moirano non è espressione del territorio e quindi dei partiti e perchè le nomine del direttore amministrativo e sanitario di cui ci siamo occupati ieri, sono altrettanto avulse dal contesto territoriale (Leggi qui). Critiche che l'assessore ha prontamente rispedito al mittente in una facile ed ovvia replica che riprende il concetto della competenza come unico criterio all'ordine del giorno (Leggi qui).
Il livello è questo e i cittadini sardi se ne devono fare una ragione, ammesso e non concesso che di nomi e nomine possa interessare loro qualcosa, quando non sanno a chi rivolgersi anche solo per la sostituzione di un catetere vescicale di un congiunto allettato a casa.
Intanto la voragine dei conti si allarga e assume proporzioni bibliche la cui responsabilità come al solito, rimarrà in capo al solito signor nessuno (Leggi qui).
Andrea Tirotto