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Careggi dice no a aumento compenso attività aggiuntive. NurSind: infermieri sul piede di guerra

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 12/03/2025

NurSind dal territorioToscana

Il segretario Bigi: “L’azienda ha rifiutato di adeguare le cifre, ferme da oltre 20 anni”. Accuse a Cgil, Uil e Nursing-Up: lo stop al contratto ha impedito la tariffa minima

Firenze, 12 marzo 2025 . Stop alle attività aggiuntive: gli infermieri dei blocchi operatori dell’ospedale di Careggi sono sul piede di guerra. A fare il punto sulla difficile situazione è il NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, che spiega come la mancata firma del contratto nazionale e l’accordo regionale sulla produttività aggiuntiva finiscono per mettere nei guai l’Azienda ospedaliera universitaria Careggi. AOUC si trova adesso a fare i conti con il blocco dell’attività aggiuntiva, che ha garantito da sempre lo svolgimento di numerose sedute in più per smaltire le liste di attesa e allo stesso tempo far fronte alla cronica carenza di personale.

“Dal 1 febbraio - spiega il segretario aziendale Luca Bigi - gli infermieri hanno detto basta. Era da mesi che come NurSind chiedevamo all’Azienda l’adeguamento della tariffa oraria ferma ai primi anni del 2000 a 36 euro l’ora, anche a fronte dei 50 euro l’ora percepiti dai colleghi di altre strutture toscane. L’AOU Careggi, di recente annoverata fra i primi ospedali al mondo senza dubbio anche grazie all’abnegazione e competenza del proprio personale sanitario, ha sempre rispedito al mittente le richieste del NurSind di innalzare la tariffa oraria per l’attività aggiuntiva. Ci saremo aspettati un trattamento e un riconoscimento diverso: alla luce di tutto ciò l’Azienda non deve certo meravigliarsi se quasi l’80% del personale ha fatto domanda di mobilità e per contro dalle altre aziende i colleghi non individuano in Careggi un posto appetibile dove venire a lavorare”.

A risolvere il problema della tariffa oraria, prosegue Bigi, avrebbe potuto essere il nuovo contratto nazionale, che avrebbe dovuto fissare a 50 euro l’ora la tariffa minima per le prestazioni aggiuntive su tutto il territorio nazionale, ma Cgil, Uil e Nursing-Up hanno ritenuto esigue le risorse stanziate con la legge di bilancio, bocciando di fatto ogni tipo di aumento e miglioria anche a livello normativo. Sempre gli stessi sindacati, aggiunge il segretario aziendale NurSind a dicembre hanno siglato un accordo al ribasso con la Regione proprio per le prestazioni aggiuntive, che ha portato il costo orario a Careggi scendere da 36 a 35 euro l’ora. Non solo: i 50 euro all’ora previsti per l’abbattimento delle liste d’attesa, percepiti dagli infermieri in altre Aziende della Toscana a Careggi non sono mai stati applicati.

“In un contesto nel quale l’AOUC chiede in modo sempre più pressante al personale prestazioni aggiuntive - conclude il segretario regionale del NurSind Giampaolo Giannoni - ci saremmo aspettati dalla Regione e dall’Azienda risposte diverse rispetto alle valorizzazioni economiche del personale che quotidianamente garantisce i servizi al cittadino a costo di grandi sacrifici personali”.