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Infermieri e Wound care. La somministrazione topica di ossigeno nella cura delle ferite. Come funziona

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 11/08/2020 vai ai commenti

Global NurseNursingProfessione e lavoro

Nelle lesioni ipossiche la ragione primaria della non guarigione è la mancanza di ossigeno nel tessuto danneggiato.

L’ipossia tissutale è una condizione patologica determinata da una carenza di ossigeno (definita come livelli di ossigeno inferiori a 30 mmHg) nei tessuti, causata da diversi fattori e patologie, locali e sistemiche.

Le ferite ischemiche croniche, ovvero quelle lesioni che presentano totale o parziale assenza di afflusso di sangue e quindi di ossigeno, non riescono a guarire in modo appropriato, spesso in seguito all’ipossia estrema che porta alla morte cellulare

 

L’importanza dell’ossigeno nella guarigione delle ferite

La guarigione di una ferita è, per il corpo, un’attivitaÌ€ ad altissimo dispendio energetico.  Affinché le cellule possano combattere le infezioni, moltiplicarsi correttamente e organizzarsi in diverse cellule della pelle per “riempire” la ferita, esse devono infatti disporre di una notevole quantitaÌ€ di energia.

Come riportato dal British Journal of Dermatology, la principale funzione dell’ossigeno nella guarigione delle ferite consiste ancora una volta nella sua capacitaÌ€ di produrre efficacemente un adeguato quantitativo di energia (ATP) attraverso il processo della fosforilazione ossidativa.

Nel trattamento delle piaghe da decubito l’ossigeno è un elemento chiave. Ricopre un ruolo fondamentale in molti dei processi necessari per la cura delle lesioni, ad esempio:

â–  Produzione di energia per alimentare il funzionamento delle cellule e le reazioni biochimiche

â–  Angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni)

â–  Sintesi del collagene e cross-link

â–  Riepitelializzazione

â–  Resistenza alle infezioni

La presenza di una ferita aumenta il fabbisogno corporeo di ossigeno del 20% in un paziente con una ferita detersa e del 50% in un paziente con ferita infetta. Durante la riparazione tissutale, il fabbisogno metabolico cellulare locale si moltiplica di varie volte; bassi livelli di ossigeno riducono in modo significativo la produzione di energia e quindi limitano la guarigione nella maggior parte dei casi.

Ossigenoterapia iperbarica

Fino ad adesso per la somministrazione di ossigeno nella cura delle ferite, si è ricorsi all’ Ossigenoterapia iperbarica, trattamento medico, dove il paziente respira ossigeno al 100% ad una pressione superiore rispetto a quella atmosferica.
Le sedute sono eseguite all’interno di camere iperbariche, multi posto (generalmente da due ai quattordici pazienti).
L’esposizione a pressioni elevate di ossigeno comporta l’aumento della quota di ossigeno trasportata in soluzione nel plasma e disponibile per la respirazione tissutale. A pressioni fra le due e le tre atmosfere assolute (ATA), la quantità di ossigeno trasportato ai tessuti, in questa forma, può essere anche quindici volte superiore al normale, fino al soddisfacimento delle necessità cellulari.

 

Ossigeno-terapia topica

Una terapia innovativa e poco diffusa e conosciuta è la somministrazione topica dell’ossigeno, ottenuta mediante la somministrazione di O2 supplementare direttamente sui tessuti della ferita.

Questa ha dimostrato di essere particolarmente efficace come trattamento aggiuntivo per la chiusura delle lesioni croniche che comprendono:

  • le ulcere diabetiche;
    • le ulcere venose;
    • le ulcere arteriose;
    • le ulcere da pressione.
    EÌ€ efficace inoltre nel trattamento delle infezioni post-chirurgiche, nelle amputazioni, nei casi di congelamento, nel caso di monconi infetti e nelle ustioni.

I recenti sviluppi scientifico-tecnologici hanno portato alla realizzazione di un sistema di generazione di ossigeno alimentato a batteria, in grado di erogare direttamente sui tessuti lesi tra i 3 e 15 ml/h di ossigeno umidificato.
Il Sistema generatore di ossigeno portatile è in grado di erogare ossigeno umidificato puro al 98% tramite un sistema di medicazioni monouso posizionato direttamente sopra la ferita e tenuto in posizione, garantisce un afflusso di ossigeno direttamente sui tessuti ipossici.
Il dispositivo è completamente portatile in quanto utilizza batterie ricaricabili, che forniscono abbastanza potere di generare ossigeno continuativamente per 24 ore.

 

Come funziona?

L’apparecchio convoglia l’ossigeno trattato direttamente sul letto della ferita grazie ad una medicazione in schiuma di poliuretano che permette di assorbire l’eventuale essudato, mantenendo la ferita asciutta e garantendo un’ossigenazione ottimale e continua a livello topico.

Il dispositivo ricava l’ossigeno dall’aria ambiente che una volta aspirata viene analizzata (umidità e pressione atmosferica) e trattata tramite idrolisi. L’ossigeno così ottenuto viene quindi convogliato secondo i corretti parametri sul letto della ferita.

 

Da: Wouncare: somministrazione topica de ossigeno nella cura delle ferite