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Si tolse la vita in ospedale. Indagati per omicidio colposo medici, infermieri e dirigenti

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 26/07/2024 vai ai commenti

AttualitàCronache sanitarie

Sono state chiuse le indagini per i nove indagati nell’inchiesta sul decesso di un 40enne, malato psichiatrico, che nel 2022 si gettò dal balcone del terzo piano del reparto di medicina dell’ospedale Vito Fazzi, dove era ricoverato.

 

All’epoca dei fatti a  mettere in moto le indagini è fu la sorella della vittima, che depositò una denuncia-querela per verificare se il suo stretto familiare fosse stato adeguatamente monitorato.

Il quarantenne aveva fatto il suo ingresso nel nosocomio leccese il 19 aprile 2022, dove veniva ricoverato nel reparto Covid di medicina interna perché positivo al virus. Nella notte tra il 20 e il 21 di aprile la sorella riceveva una telefonata in cui le veniva comunicato che il paziente si era allontanato dal reparto. Ore dopo veniva contattata una seconda volta dall’ospedale per informarla che il fratello si era lanciato nel vuoto dal terzo piano della struttura ospedaliera. Allertati i soccorsi, purtroppo i medici non poterono fare altro che constatare il decesso del malcapitato.

 

Le persone indagate sarebbero due psichiatri, tre infermieri e quattro direttori, tra loro i vertici della Asl di Lecce in servizio all’epoca dei fatti. Tutti risponderebbero di responsabilità colposa per morte in ambito sanitario. Secondo quanto emerso, non avrebbero vigilato sul paziente psichiatrico che era affetta da Covid-19. L’uomo era stato ricoverato nel reparto di Medicina in quanto non erano ancora stati attivati i posti letto previsti per i pazienti psichiatrici affetti da Covid nel reparto di psichiatria contrariamente a quanto prevede la raccomandazione ministeriale numero 4 del 2008 relativa alla “Prevenzione del suicidio di paziente in ospedale”.