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Infermieri, in Europa ne mancano 1,5 milioni. In Bulgaria fino a 80 ore di lavoro a settimana

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 26/07/2024 vai ai commenti

Global Nurse

In Europa, i sistemi sanitari sono sotto pressione a causa di una crescente carenza di infermieri, aggravata da una massiccia emigrazione di personale sanitario verso paesi con migliori opportunità. Questa "grande migrazione" degli infermieri ha sollevato preoccupazioni su come i sistemi sanitari dell'UE possano mantenere standard adeguati di assistenza e rispondere alle sfide future.

Crisi e carenza: un problema urgente

Secondo il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante la pandemia era evidente che i sistemi sanitari mondiali mancavano di infermieri. In Europa, la situazione è altrettanto grave: si stima che manchino oltre 1,5 milioni di infermieri di prima linea. Tuttavia, questa cifra è superata dalla realtà, con molti esperti che avvertono che sono necessari molti più professionisti per garantire livelli di personale sicuri.

Il rapporto dell'OCSE del 2022 ha evidenziato che, a causa della pandemia, la carenza di infermieri è diventata una mina inesplosa pronta a scoppiare. In media, i paesi dell'UE hanno circa 8,3 infermieri ogni 1.000 abitanti, ma i numeri variano drasticamente: dalla Finlandia e l'Irlanda con oltre 11 infermieri per mille abitanti, fino alla Grecia con soli 3,4.

Il Fenomeno della migrazione: infermieri in cerca di opportunità

La crisi si riflette anche nei flussi migratori del personale infermieristico. Paloma Garzón Aguilar, un'infermiera spagnola di 25 anni, ha deciso di trasferirsi nei Paesi Bassi, attratta da migliori condizioni lavorative e salari. In Spagna, le opportunità sono limitate e i contratti spesso precari. La stessa situazione si ripete in molti altri paesi del Sud Europa, dove gli infermieri cercano stabilità altrove.

I Paesi Bassi, in particolare, hanno attirato un gran numero di infermieri spagnoli, greci e portoghesi grazie a programmi che offrono formazione linguistica e un salario competitivo.

La Sfida Italiana: La Ricerca di Infermieri Indiani e Sudamericani

L'Italia, con una carenza stimata di almeno 70.000 infermieri, sta affrontando la crisi cercando di reclutare personale da paesi come l'India e il Sud America. Il governo italiano sta negoziando accordi per l'arrivo di infermieri indiani, mentre le strutture sanitarie legate al Vaticano progettano di assumere circa 1.000 infermieri all'anno da università religiose nei paesi in via di sviluppo.

Situazione Critica in Ungheria e Bulgaria

In Ungheria, il sistema sanitario perde ogni anno migliaia di infermieri, attratti da migliori opportunità in Germania, Austria e Regno Unito. La carenza di personale è particolarmente critica nelle aree della cura cronica e nelle unità di terapia intensiva, portando a un'emigrazione massiva verso paesi con salari più alti.

La Bulgaria, con un deficit di circa 29.000 infermieri, è in una situazione altrettanto drammatica. La maggior parte degli infermieri laureati lascia il paese per lavorare all'estero, mentre le condizioni locali rimangono poco attraenti. La situazione è aggravata dalla mancanza di investimenti e dalla bassa remunerazione nel settore pubblico. Secondo un sondaggio condotto dall’associazione di settore, in Bulgaria oltre metà degli infermieri lavora fino ad 80 ore la settimana (I salari nel settore pubblico variano tra i 1000 e i 1.500 lev (circa 510-770 euro).

 

Soluzioni e Prospettive Future

La crisi degli infermieri in Europa è una manifestazione delle disuguaglianze globali e delle crisi economiche. Per affrontare questa emergenza, è essenziale un intervento coordinato a livello europeo e nazionale. È necessario investire nella formazione, migliorare le condizioni di lavoro e garantire salari competitivi per trattenere il personale e attrarre nuovi professionisti.

Senza un cambiamento significativo, la carenza di infermieri potrebbe compromettere seriamente la capacità dei sistemi sanitari di rispondere alle esigenze della popolazione, mettendo a rischio la qualità dell'assistenza e la salute pubblica in tutta Europa.

 

da: EFSYN