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Sicurezza sul lavoro: le conseguenze dell’abuso di sostanze

Vincenzo Rauccidi
Vincenzo Raucci
Pubblicato il: 26/07/2024 vai ai commenti

Professione e lavoro

Quello della sicurezza sul lavoro è un problema di grande attualità.

Secondo i dati di ILO (International Labour Organization), ogni 15 secondi, nel mondo, un lavoratore muore sul lavoro a causa di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale e, sempre ogni 15 secondi, 153 lavoratori hanno un infortunio sul lavoro.

Si stima che, ogni giorno, 6.300 persone muoiono a causa di incidenti sul lavoro o malattie professionali, causando più di 2,3 milioni di morti all’anno. Gli incidenti che si verificano annualmente sul posto di lavoro sono 317 milioni, molti dei quali portano ad assenze prolungate dal lavoro per malattia. Il costo umano di queste tragedie quotidiane è enorme e l’onere economico causato dalle scarse pratiche di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro è stimato essere ogni anno nel 4% del prodotto interno lordo mondiale.

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Un infortunio sul lavoro è un evento dovuto ad una causa violenta ed esterna, che produce lesioni traumatiche ad un individuo durante lo svolgimento della sua attività lavorativa. È importante ricordare che per infortunio sul lavoro si intende anche il cosiddetto “infortunio in itinere". Questo comprende gli infortuni occorsi al lavoratore:

  • nel tragitto per recarsi o tornare dal luogo di lavoro a casa
  • durante gli spostamenti da una sede di lavoro ad un’altra
  • nei tragitti per usufruire del pasto (nel caso in cui non sia presente una mensa aziendale)

L’infortunio è considerato tale, e quindi suscettibile ad indennizzo, se comporta la morte o inabilità per il lavoratore, permanente o temporanea, e se per esso siano necessari più di tre giorni di astensione dal lavoro.

Sono coperti anche tutti gli infortuni sul lavoro che sono direttamente causati dal lavoratore stesso per negligenzaimprudenza o imperizia.

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Lo scopo di questa serie di articoli è quello di porre all’attenzione delle nostre numerose lettrici e altrettanto numerosi lettori la questione della sicurezza sul lavoro che, tra i tanti temi che ci affliggono e che sono legati al nostro quotidiano lavorativo, è sicuramente uno dei più importanti.

Ovviamente ci occuperemo di sicurezza negli ambienti sanitari, che è il tema che più ci riguarda.

Settimanalmente pubblicheremo 8 articoli, rispettando il seguente indice:

  1. Rischio biologico
  2. Rischio muscoloscheletrico parte 1: sollevamento pesi
  3. Rischio muscoloscheletrico parte 2: scivolamento e cadute
  4. Stress ed “esaurimento nervoso”
  5. Violenza e “mobbing”
  6. Orario di lavoro
  7. Abuso di sostanze
  8. Rischio chimico
  1. Abuso di sostanze

Partirei dal principio che le probabilità che vi siano casi di alcolismo e dipendenza da altre sostanze sono maggiori nei settori con un elevato potenziale di stress e scarso supporto sociale da parte di superiori gerarchici e colleghi. Direi, quindi, che gli infermieri possiamo considerarli ad alto rischio.

A parte i fattori correlati al luogo di lavoro, non devono essere ignorate le condizioni di vita personale. Nella valutazione dei rischi è pertanto particolarmente importante includere, attraverso un corretto comportamento di leadership, l’interfaccia tra lavoro e vita privata. L’assunzione di alcol e di altre sostanze è spesso correlata all’esposizione allo stress e all’assenza di strategie di risoluzione dei problemi.

Per quanto riguarda il tabagismo, si constata che negli ospedali e nelle case di cura la pausa per la sigaretta è sovente l’unica opportunità per “riprendere fiato”. Inoltre, la facilità di accesso ai farmaci da parte degli operatori sanitari costituisce un problema per quanto concerne l’abuso di sostanze che creano dipendenza. Nei periodi di sovraccarico di lavoro, questi lavoratori potrebbero cedere alla tentazione di assumere tranquillanti o anfetamine.

Le conseguenze dell’alcolismo e del consumo di sostanze devono essere considerate in funzione del grado di dipendenza. Si osservano infatti varie fasi di dipendenza, a partire da un calo del rendimento per arrivare a una compromissione dello stato di salute generale fino a danni enormi per la salute.

In generale, si raccomanda di migliorare le risorse individuali che permettono di gestire le situazioni di sovraccarico di lavoro. Ciò riguarda sia il sovraccarico di lavoro legato all’organizzazione del lavoro e da condizioni di lavoro pesanti sia le situazioni legate a fenomeni quali il bullismo o la violenza sul lavoro, infatti non è infrequente che un utilizzo sregolato di sostanze sia anche il risultato di una situazione di bullismo sul lavoro. In generale, il rischio può essere ridotto rafforzando l’autostima e migliorando le strategie di risoluzione dei problemi.

Tra le azioni che è possibile intraprendere c’è sicuramente una impostazione coerente da parte di superiori e colleghi, in associazione ad altre offerte concrete di aiuto, che inducano le persone interessate a modificare il proprio comportamento.