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Fedez e 'Battito': il coraggio di parlare di depressione a Sanremo

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 12/02/2025

AttualitàCronache sanitarie

 

Sul palco dell’Ariston, in un contesto tradizionalmente dominato dall’amore e dalla leggerezza della musica pop, Fedez ha portato qualcosa di diverso, qualcosa di necessario: la depressione. La sua canzone Battito non è solo un brano musicale, ma un manifesto emotivo che mette in scena una delle malattie più silenziose e stigmatizzate della nostra epoca. Attraverso parole intense e una melodia struggente, il rapper ha dato voce a chi lotta contro questo male invisibile, rompendo il tabù che circonda la salute mentale in Italia.

La depressione come una presenza ingrata

"Battito" è una canzone d’amore dedicata a una donna che in realtà non esiste. È la personificazione della depressione", ha spiegato Fedez. Nel testo, la malattia diventa una presenza tangibile, un'entità quasi umana che si insinua nella vita di chi ne soffre, rubando energia, speranza e voglia di vivere. Una metafora potente che riesce a trasmettere il senso di alienazione e di vuoto con cui molte persone convivono ogni giorno.

Il coraggio di Fedez non sta solo nel raccontare questa condizione, ma nel farlo pubblicamente, su uno dei palcoscenici più prestigiosi e seguiti d’Italia. Sanremo è il festival della musica leggera, dell’intrattenimento, ma grazie a lui è diventato per una sera anche un luogo di sensibilizzazione, un momento in cui la fragilità si è fatta arte.

Uno stigma ancora troppo radicato

In Italia, parlare di malattia mentale è ancora un tabù. Nonostante si stimi che oltre 2,8 milioni di persone soffrano di depressione, la percezione sociale del problema è ancora drammaticamente arretrata. Un sondaggio SWG ha rivelato che 3 italiani su 4 non considerano la depressione una malattia, ma uno stato d’animo passeggero, qualcosa che può essere superato con un po’ di forza di volontà.

Questa visione errata non solo minimizza la sofferenza di chi ne è colpito, ma crea un muro di vergogna e isolamento che impedisce a molti di chiedere aiuto. Le persone affette da disturbi mentali spesso non ricevono il supporto adeguato, temendo di essere giudicate, incomprese o etichettate come deboli.

Il ruolo della musica nella sensibilizzazione

La musica ha sempre avuto il potere di raccontare le emozioni più profonde, di dare voce a chi non riesce a esprimere il proprio dolore. Battito si inserisce in una lunga tradizione di brani che hanno affrontato la depressione, da Someone Like You di Adele a 1-800-273-8255 di Logic, ma ha un peso particolare nel panorama italiano, dove la salute mentale è ancora un argomento di nicchia.

L’importanza di questo gesto va oltre la performance sanremese. Portare la depressione in prima serata significa costringere il pubblico a guardarla in faccia, a riconoscere la sua esistenza. Significa, forse, dare conforto a chi si sente solo nella propria battaglia.

Il coraggio di mostrarsi fragili

Fedez non è nuovo a questo tipo di apertura emotiva. La sua esperienza personale con la depressione e gli attacchi di panico è nota, così come il suo difficile percorso di ripresa dopo la diagnosi di tumore al pancreas. Mostrarsi vulnerabile in un’industria che spesso esige forza e perfezione è un atto di ribellione, un messaggio potente per i suoi fan: la sofferenza non è un’eccezione, è parte della condizione umana e non deve essere nascosta.

Verso un’Italia più consapevole

Se c’è qualcosa che possiamo imparare da questa esibizione, è che parlare di salute mentale non è solo un atto di coraggio, ma un dovere sociale. L’Italia ha ancora molta strada da fare per riconoscere la depressione come una vera e propria emergenza sanitaria, per garantire accesso a cure adeguate e per abbattere lo stigma che la circonda.

Forse Battito non cambierà tutto da un giorno all’altro. Ma se anche solo una persona, ascoltandola, si sentirà meno sola e più compresa, allora Fedez avrà già fatto qualcosa di straordinario.