Frosinone, ASL accoglie richiesta NurSind: “tempo tecnico” sarà conteggiato come orario effettivo
Il NurSind di Frosinone torna a sollevare una questione annosa che coinvolge centinaia di operatori sanitari della ASL: il mancato inserimento del cosiddetto “tempo tecnico” nel conteggio delle ore lavorate e, di conseguenza, il mancato pagamento delle ore di straordinario legate a quel tempo. A parlare è Giovanni Petrucci, segretario territoriale del sindacato delle professioni infermieristiche: «Chiediamo che il tempo tecnico venga riconosciuto come orario di lavoro a tutti gli effetti, come previsto dal contratto nazionale».
Il nodo della questione ruota attorno ai 30 minuti complessivi massimi– 15 per il passaggio di consegne e 15 per vestizione e svestizione – che spettano agli operatori sanitari in aggiunta al turno ordinario, se effettivamente svolti e timbrati. «Questo tempo rientra pienamente nell’orario di lavoro – spiega Petrucci – e dovrebbe essere computato nel totale delle ore lavorate, come già avviene in altre aziende sanitarie del Lazio, invece di finire nella colonna “residuo tempo tecnico” e non considerato nel conteggio mensile, penalizzando i lavoratori, soprattutto quando si tratta di straordinari».
Il segretario evidenzia come il problema sia ancora più grave in un contesto di cronica carenza di personale. «In molte unità operative – denuncia – infermieri e operatori sanitari sono costretti a coprire turni aggiuntivi, spesso già programmati a inizio mese, in violazione dell’articolo 47 del CCNL, che vieta l’uso sistematico dello straordinario per colmare le carenze d’organico».
Petrucci entra nel dettaglio con un esempio pratico: «Un operatore con un debito mensile di 150 ore che lavora 151 ore più 8 ore di tempo tecnico, dovrebbe risultare con un saldo positivo di 9 ore. Invece, ne viene riconosciuta solo una. Le 8 ore di tempo tecnico restano escluse, non generano straordinario e non vengono pagate, nemmeno se il lavoratore ha prestato servizio in un giorno festivo infra-settimanale, dove è previsto un compenso maggiorato».
La richiesta di NurSind è chiara: «Chiediamo che il tempo tecnico venga conteggiato tra le ore lavorate e che sia retribuito lo straordinario correlato, se richiesto e se dovuto. È una questione di giustizia e di rispetto delle norme in vigore. Auspichiamo – conclude Petrucci – una risposta formale e un impegno concreto per risolvere il problema, che riguarda il diritto fondamentale al giusto compenso per il lavoro svolto».
La risposta dell’ASL: “Il tempo tecnico sarà conteggiato tra le ore lavorate”
La ASL di Frosinone ha accolto la richiesta di chiarimento, fornendo una comunicazione ufficiale, firmata dal direttore UOC Sviluppo e Valorizzazione Risorse Umane, Dr. Fabio Lauro, che chiarisce definitivamente la posizione dell’azienda. Nel comunicato, datato 17 marzo 2025, si legge:
«A partire dal 1° gennaio 2025 il tempo tecnico (vestizione, svestizione e passaggi di consegna) viene conteggiato nel tempo effettivo di lavoro svolto nella giornata: il tempo tecnico accumulato verrà pertanto considerato nel saldo mensile al pari di tutte le altre ore lavorate nel mese».
La ASL specifica inoltre che, in caso di eccedenza rispetto al debito mensile, il dipendente potrà chiedere la liquidazione delle ore o il recupero delle stesse, con le modalità già in uso. «In caso di richiesta di liquidazione – si legge nel documento – le ore concorreranno al limite di cui all’art. 47, comma 3 del CCNL 2019-2021 (limite delle 180 ore annuali)».
Con questa nota, l’ASL riconosce il tempo tecnico come parte integrante dell’orario di lavoro, una decisione che segna un importante passo avanti nel riconoscimento dei diritti dei lavoratori sanitari.