Iscriviti alla newsletter

Le vostre tesi: Studio sulla soddisfazione degli infermieri neolaureati

Isabella La Pumadi
Isabella La Puma
Pubblicato il: 02/04/2024 vai ai commenti

Professione e lavoroStudenti infermieri

Infermieristicamente aiuta gli studenti con le loro tesi. Pubblichiamo e divulghiamo i vostri questionari in modo da farvi avere più risposte possibili, quindi più dati da utilizzare!

Oggi divulghiamo il questionario della laureanda Sofia Merli, studentessa presso l’Università Politecnica delle Marche. 

A conclusione del suo percorso di studi Sofia ha scelto di analizzare tramite uno studio osservazionale il livello di soddisfazione lavorativa in un campione di infermieri laureati tra il 2015 e il 2022 con almeno un anno di lavoro dalla laurea.

In questo ultimo periodo l’insoddisfazione a livello lavorativo degli infermieri risulta essere un argomento molto dibattuto in quanto la carenza globale rende gli infermieri neolaureati una risorsa preziosa per il sistema sanitario che richiede professionisti preparati e pronti all’immediato inserimento nelle unità operative. Spesso il periodo di transizione dall’ambiente accademico a quello lavorativo può, tuttavia, comportare stress, insoddisfazione, esaurimento e intenzione di voler abbandonare la professione” afferma Sofia: e come darle torto.

La nostra professione gode sempre meno di attrattività, con gli stipendi tra i più bassi d’Europa, i carichi di lavoro eccessivi per scarsità di personale (e non solo), le scarse possibilità di crescita professionale.

Tutte problematiche che il governo dovrebbe affrontare in un programma di rivalutazione della professione infermieristica ormai necessario e non più rimandabile.

Come affermava la presidente FNOPI Barbara Magiacavalli già lo scorso anno “In Italia abbiamo una professione infermieristica che soffre di un appiattimento organizzativo, formativo e contrattuale: una situazione che non ci possiamo più permettere. C'è bisogno di lavorare su un’evoluzione di questa professione, di formare infermieri specialisti, riconoscerne il ruolo giuridico ed economico. Senza tali presupposti non può esserci una risposta appropriata ai bisogni di salute complessi e non ci può essere realmente un sistema salute degno di questo nome”.

Ma come sta chi coraggiosamente decide comunque di intraprendere la nostra professione e si affaccia nel mondo del lavoro in questa decisamente poco confortante situazione?

E’ quello che si chiede nel suo studio Sofia, rivolto proprio ai colleghi neolaureati, aiutiamola numerosi cliccando qui!