La responsabilità dell’ostetrica nel rilevare l’andamento del parto
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Il ruolo dell'ostetrica/o, in quanto figura cruciale nelle professioni sanitarie-assistenziali, si caratterizza per un'alta esposizione a responsabilità professionale. Questa elevata responsabilità deriva principalmente dall'impatto diretto che le loro competenze hanno sulla salute della partoriente e del nascituro. Le decisioni e le azioni dell'ostetrica/o possono, infatti, influenzare in modo significativo l'esito della gravidanza e del parto.
Storicamente, la giurisprudenza ha riconosciuto la responsabilità delle ostetriche già dagli anni '70, precedendo persino la formalizzazione del loro profilo professionale con la legge del 26 febbraio 1999, n. 42 che sottolinea come:
l’ostetrica/o sia l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale, assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti eutocici con propria responsabilità e presta assistenza al neonato, ma nel contempo è anche in grado di individuare situazioni potenzialmente patologiche che richiedono intervento medico e di praticare, ove occorra, le relative misure di particolare emergenza.
Nella prassi giudiziaria, l’autonomia dell’ostetrica viene delineata, da un lato, in relazione ad un obbligo di attuazione della migliore pratica clinica nelle situazioni fisiologiche, dall’altro in un obbligo di monitoraggio, rilevo e segnalazione al medico delle situazioni patologiche.
È nella violazione di questi obblighi che si assiste concretamente alla responsabilità piena e personale dell’ostetrica.
Diligenza nel rilevare l’andamento del parto
L’esercizio dell’attività di ostetrica, implica l’obbligo di rilevare con diligenza l’andamento del parto e di sollecitare l’intervento del medico ogni qualvolta nel corso del parto o successivamente ad esso si manifestino fatti non riferibili ad un normale svolgimento del parto stesso; invero le funzioni delle ostetriche sono rigorosamente limitate all’assistenza delle partorienti che non presentano un quadro clinico ambiguo, sicché allorquando un’ostetrica assista ad un parto e rilevi l’esistenza di fattori a rischio per la madre o per il feto, deve richiedere obbligatoriamente l’ausilio del medico.
La responsabilità nelle professioni sanitarie (Carlo Piccoli, Alessandro Sarteanesi)
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Infermiere di sala e dell’infermiere strumentista